Pedemontana, i lavori non iniziano
Il presidente della Provincia Carlo Riva Vercellotti pone quesiti alla Regione e a Roma ma le risposte non ci sono
VERCELLI - Il presidente della Provincia Carlo Riva Vercellotti è parecchio scettico. Della Pedemontana piemontese resteranno solo righe tracciate sulla carta e rendering animati sui monitor ed ovviamente vent’anni di polemiche e proclami. Di argomenti a dimostrazione di star dicendo il vero ne ha: «Il via libera del Cipe doveva arrivare lo scorso dicembre – spiega Riva Vercellotti - E i lavori partire entro agosto scorso. Ma Roma non ha mai esaminato la pratica, e di cantieri non c’è nemmeno l’ombra».
La lettera al presidente della regione
Così il presidente ha scritto al presidente della Regione Sergio Chiamparino una lettera. All'interno tutte le domande pertinenti al caso: a che punto è l’iter progettuale dei 12 chilometri di asfalto da Gattinara al casello della A26 a Ghemme? I lavori sono partiti? Che fine hanno fatto i 125 milioni di euro nella casse di Torino per finanziare la sua parte? Che parte metterà il governo?
Le risposte non sono rassicuranti
Ma le risposte ci sono già nel Vercellese non ci sono cantieri, né è rimasta traccia di Pedemontana nelle cinque sedute verbalizzate dal Cipe nel 2015. I soldi secondo il presidente della Provincia, Torino «ne ha dirottata una parte sui fondi alluvionali», e 51 milioni sono stati usati per compensare la sforbiciata sui fondi di coesione decisa da Roma l’anno scorso (490 milioni fra tutte le regioni) per ridurre dal 2,9% al 2,6% il rapporto deficit-pil del Paese come imposto dalla Commissione Ue: «Vogliamo un incontro tecnico e politico - attacca Riva - per ottenere chiarezza sulla progettazione e definire il cronoprogramma di realizzazione dell’opera».
Resta da capire cosa si è fatto in questi mesi
«Dal 14 luglio cerchiamo di avere risposte dalla Regione, ad esempio sulla destinazione dei fondi Fsc - conclude Riva -, ma abbiamo ottenuto solo silenzio. E poi perché al Cipe, che doveva esaminare il progetto lo scorso dicembre per renderlo «cantierabile» nel 2015, la Regione ha fatto un passo indietro?». Nessuna risposta anche dalla convenzione con Anas licenziata il 21 aprile, che avrebbe dovuto stabilire il come e il quando dell’iter realizzativo e rimasta lettera morta: «Cosa intende fare la Regione? Di certo non può incolpare lo Stato: lo Sblocca Italia è stato approvato a settembre 2014 e a dicembre Torino poteva mandare al Cipe il progetto. Invece non si capisce cosa sia stato fatto in tutti questi mesi».