20 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Calabria, Campania, Puglia e Sicilia nel mirino dei piromani

3.400 roghi, il Lazio è tra le regioni più colpite

Sono stati bruciati 15.828 ettari, 106 i piromani denunciati e 5 quelli arrestati: ogni anno si ripete il dramma dei roghi e, quest'anno, oltre alla Campania e alla Calabria, tra le regioni più colpite c'è anche il Lazio

ROMA (askanews) - Sono circa 15.828 gli ettari di vegetazione interessati da incendi dall'1 gennaio ad oggi, con un aumento di circa il 61% rispetto al 2014 ma in diminuzione del 51% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia le regioni che hanno registrato il maggior numero di eventi incendiari.

3.403 roghi da inizio anno
Lo dicono le statistiche provvisorie sugli incendi boschivi elaborate dal Corpo forestale dello Stato, che censiscono 3.403 roghi da inizio anno, sviluppati su 15.828 ettari di superficie, di cui 8.964 ettari boscati e 6.864 ettari di superficie non boscata. Il 61% della superficie totale di questi eventi si è concentrata nel Sud Italia (Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna), il 23% nel Centro (Molise, Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria, Toscana, Emilia Romagna; particolarmente colpito il Lazio che da solo raggiunge il 16%) e il 16% al Nord Italia (Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli, Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige). Complessivamente, al 10 agosto scorso le maggiori criticità sotto l'aspetto delle superfici forestali bruciate si concentrano nel Lazio (2.043 ha), Campania (1.676 ha), Calabria (1.047 ha), Puglia (806 ha), Basilicata (796 ha), Sicilia (688 ha), Liguria (437 ha) e Piemonte (378 ha).

+120% di roghi rispetto al 2014
Secondo questi dati il numero dei roghi rispetto ai due anni precedenti - peraltro caratterizzati dall'obbligatorietà nell'applicare una norma più restrittiva rispetto all'attuale verso gli abbruciamenti dei residui vegetali - rileva un consistente aumento di circa il 120%. In realtà, se lo stesso numero di incendi viene confrontato con quelli avvenuti nello stesso periodo del 2012 (anno tra i più siccitosi e devastanti del quinquennio precedente), quello stesso numero esprime una diminuzione del -38%, e anche in riferimento all'ultimo quinquennio 2010-2014, l'aumento della numerosità si attesta su un modesto +14%. Le superfici totali percorse dal fuoco, nel contempo, registrano un incremento del +61% rispetto al 2014, ma una consistente riduzione di oltre -80% rispetto al 2012 e del -51% rispetto alle medie dello stesso periodo dell'ultimo quinquennio.

La Calabria la più colpita
La mappa dei roghi identifica la Calabria come la regione più colpita con 647 incendi nel periodo 1 gennaio-10 agosto. Seguono la Campania (479), il Lazio (370), la Puglia (361), la Sicilia (287), la Toscana (233), il Piemonte (191), la Liguria (159), la Lombardia (158), la Sardegna (119), la Basilicata (104), l'Abruzzo (57), l'Umbria (44), l'Emilia Romagna (41), il Friuli Venezia Giulia (38), il Molise (37), il Veneto (34), il Trentino-Alto Adige (22), le Marche (16) ed infine la Valle d'Aosta (6). La più estesa superficie boscata percorsa dal fuoco è nel Lazio (2043 ettari). Seguono la Campania (1676), la Calabria (1047), la Puglia (806), la Basilicata (796), la Sicilia (688), la Liguria (437), il Piemonte (378), l'Abruzzo (330), la Sardegna (280), la Lombardia (176), il Molise (69), l'Umbria (66), l'Emilia Romagna (62), la Toscana (43), il Friuli Venezia Giulia (26), le Marche (22), il Veneto (16), il Trentino Alto Adige (2), e la Valle d'Aosta (1).

106 denunciati
Dal 1 gennaio al 10 agosto i comandi territoriali del Corpo forestale dello Stato hanno denunciato 106 persone per il reato di incendio boschivo: 101 le persone denunciate a piede libero e 5 le persone arrestate. Nel periodo 2000-2015, sono state segnalate complessivamente all'autorità giudiziaria per incendio boschivo ai sensi dell'art. 423-bis c.p. un totale di 5.732 persone, di cui 179 tratte in arresto in flagranza di reato o sottoposte a misure di custodia cautelare.