Zingaretti: Con il decreto «raccolta sangue» si volta pagina
L'obiettivo è quello di potenziare la rete per la raccolta e il trattamento del sangue. Con il decreto firmato il presidente, Nicola Zingaretti ha autorizzato e accreditato 27 Simt (Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale) attivi nei grandi ospedali di Roma e province
ROMA (askanews) - «Con l'emanazione di questo decreto si volta pagina in uno dei settori più delicati del sistema sanitario regionale e cioè quello dell'approvvigionamento del sangue. Attualmente la Regione presenta proprio in questo settore criticità che vengono da lontano». Così il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, sottolineando che «con la nuova rete fatta di 27 centri negli ospedali e 436 punti di raccolta diffusi in tutto il territorio regionale e 10 autoemoteche per la raccolta itinerante nei comuni e nei centri commerciali, siamo in grado di operare pienamente per eliminare gli sprechi e raggiungere l'autosufficienza».
Il potenziamento della rete
La Regione Lazio vara una rivoluzione per potenziare la rete per la raccolta e il trattamento del sangue. Con il decreto firmato il presidente, Nicola Zingaretti ha autorizzato e accreditato 27 Simt (Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale) attivi nei grandi ospedali di Roma e province, che si occupano di raccolta, conservazione, assegnazione e distribuzione di emocomponenti e gestiscono attività ambulatoriali di Medicina trasfusionale, 360 punti di raccolta sangue temporanei, 10 associazioni (tra cui AVIS e Croce Rossa) con 5 punti di raccolta sangue fissi, 71 punti di raccolta sangue temporanei e 10 autoemoteche.
Verso il nuovo responsabile del Centro
Nei prossimi giorni la Regione nominerà un nuovo responsabile del Centro regionale sangue. Si tratta della dottoressa Stefania Vaglio, responsabile del Simt del S. Andrea e collaboratrice del Centro nazionale sangue. La scelta di puntare su una rete così capillare è strettamente correlata all'obiettivo di superare le attuale criticità e tendere al raggiungimento dell'autosufficienza. Oggi nella regione Lazio, rispetto al fabbisogno, mancano 30mila sacche di sangue. Questo oltre a produrre problemi organizzativi per garantire il necessario approvvigionamento comporta anche un notevole impegno finanziario annuale: sei milioni di euro che vengono spesi per l'acquisto delle sacche mancanti in altre Regioni.