28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Lega nord per il referendum abrogativo legge Merlin

Salvini: riapriamo le case chiuse e tassiamo la prostituzione

La Lega nord scende in piazza per chiedere l'abrogazione della Legge Merlin, che nel 1958 sancì la chiusura delle case chiuse e incentivò, negli anni, la prostituzione di strada. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ipotizza che tassando la prostituzione lo Stato otterrebbe due miliardi di euro

ROMA - «Togliamo finalmente la prostituzione dalle strade, senza ipocrisia. Tassando la prostituzione, potremmo raccogliere almeno 2 miliardi di euro». Il 4 maggio il leader della Lega nord, Matteo Salvini, ha annunciato la raccolta firme per il referendum abrogativo della legge n. 75 20 febbraio 1958, conosciuta come Legge Merlin. La Lega nord si era già fatta promotrice in passato della stessa iniziativa, raggiungendo 470mila firme, 30mila in meno rispetto a quelle necessarie per ottenere il referendum. Oggi i leghisti tornano in piazza per chiedere che la prostituzione venga tassata e in via Rastrelli a Milano, Matteo Salvini sottoscrive il referendum per l'abrogazione della legge Merlin.

Tassare la prostituzione
«Liberiamo le strade della nostra città»: questo il nome dell'iniziativa promossa dal Carroccio, che nello scorso weekend è sceso nelle piazze affinché gli italiani firmassero per una regolamentazione della prostituzione. Lontano dai buonismi e dalle «ipocrisie», la Lega nord e il movimento «Noi con Salvini» lancia la sfida e chiede la riapertura di quelle case chiuse che la legge 20 febbraio 1958, n. 75, la cui prima firmataria e promotrice fu la senatrice Lina Merlin, ne sancì la chiusura quasi sessant'anni fa. La legge nacque come complesso normativo recante l’abolizione della regolamentazione della prostituzione e il contrasto allo sfruttamento, andando, però, nel tempo, ad incentivare la prostituzione di strada.

Guardiamo agli altri Paesi
«Vogliamo togliere la prostituzione dalle strade e tassarla. Copiamo quello che fanno Paesi come Svizzera, Belgio, Olanda e Austria e riapriamo le case chiuse», ha detto Matteo Salvini qualche settimana fa, invitando i cittadini italiani a compilare i moduli presenti negli uffici comunali. Il leader del Carroccio ipotizza una cifra consistente di quelli che potrebbero essere gli introiti attribuibili alla tassazione della prostituzione, cifra che vedrebbe un notevole incremento durante il 2015 per in occasione dell'Expo di Milano.

Due miliardi per finanziare gli asili
Due miliardi di euro, per Salvini, che, ricavati dalla giusta tassazione della prostituzione, potrebbero essere utilizzati – a detta del leader del Carroccio – per finanziare gli asili, consentire a tutti i bambini di avervi accesso: «Abbiamo lanciato un referendum non solo per approvare una legge che tolga la prostituzione dalla strade, ma per fare in modo che la tassazione di questa attività - che varrebbe 2-3 miliardi di euro - vada a finanziare nuovi asili nido gratuiti per tutte le mamme e le famiglie che non se lo possono permettere».

Garanzie e tutele
«Non do giudizi morali su chi va a prostitute né chi fa quel lavoro lì, anzi mi piacerebbe che queste persone avessero gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri lavoratori, quindi garanzie, tutele ma anche la possibilità di pagare le tasse», afferma Matteo Salvini, convinto che il referendum potrebbe essere un appuntamento importante per il nostro Paese, non solo per regolamentare quello che di fatto risulta essere un lavoro, ma anche per il rilancio di parte dell'economia.

Raccolta firme in tutto lo stivale
Da nord a sud, in tanti rispondono alla chiamata di Salvini e i banchetti della Lega nord e di «Noi con Salvini» spuntano in molte piazze dello stivale. In diverse piazze di Monza la risposta della cittadina sembra essere stata piuttosto positiva. «Considero la battaglia per l’abrogazione della legge Merlin una battagli di civiltà. In moltissimi paesi d’Europa e del mondo la prostituzione è legale e regolamentata. Questa anacronistica legge ha fatto il suo tempo. I danni creati sono sotto gli occhi di tutti: strade e interi quartieri che dopo una certa ora diventano impercorribili non possono più essere tollerati. È tempo di aprire gli occhi e capire che dalla regolamentazione della prostituzione non possiamo che trarre benefici, non solo a livello economico – si parla di indotti di quasi 25mld all’anno – ma anche a livello di sicurezza delle nostre città e di salute pubblica», ha affermato il segretario cittadino della Lega Nord Federico Arena.

Una battaglia di civiltà
Anche a sud non mancano forti manifestazioni di adesione alla campagna lanciata dal Carroccio. In Puglia, a Corato (Bari), il coordinatore del movimento «Noi con Salvini», Domenico Caterina, afferma che quella che si sta portando avanti «è una battaglia di civiltà che consentirebbe di legalizzare, tassare e togliere dalle strade la prostituzione fornendo una profilassi igienico-sanitaria, una maggiore sicurezza lontano dalla gestione di tale business da parte del crimine, ma anche ricavandone entrate fiscali per lo Stato per miliardi di euro all’anno da quelle persone che esercitano il mestiere più antico del mondo che sempre c’è stato e sempre ci sarà».