27 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Per l'ex presidente della Camera, è giusto che i colpevoli dei fatti di Diaz siano puniti

Fini: sono innocente

Sulla condanna dell'Italia per i fatti del G8 di Genova, parla Gianfranco Fini, allora vicepresidente del Consiglio. Che ribadisce di essere rimasto qualche ora a Forte San Giuliano perché non voleva allontanarsi in elicottero, e che sostiene che, dalla politica, non partì nessun ordine. Per Fini, anzi, appurati gli eccessi, è giusto che vengano puniti.

ROMA (askanews) - «Che ci sia stato un eccesso e quindi anche delle violenze nei confronti dei manifestanti che si trovavano all'interno della Diaz è stato accertato anche dalla magistratura italiana e quindi è giusto che i colpevoli vadano puniti». Lo afferma l'ex presidente della Camera Gianfranco Fini, in diretta ai microfoni di «Roma ore 10» su Tele Radio Più.

FINI: MI RIFIUTAI DI ANDARMENE IN ELICOTTERO«Io - ricorda - fui coinvolto in maniera marginale nelle polemiche perché ero vicepresidente del Consiglio ed ero a Genova quando morì Carlo Giuliani durante le manifestazioni. Il clima in città era tale che era impossibile muoversi anche per il vicepresidente del Consiglio e rimasi qualche ora a Forte San Giuliano che all'epoca ospitava il comando Regionale dell'Arma dei Carabinieri e questo diede vita a chissà quali speculazioni. In realtà, io ci rimasi sei ore perché mi rifiutai di andarmene con l'elicottero ma posso garantire che era impossibile muoversi a Genova in quella giornata, perché era messa a ferro e a fuoco non dai manifestanti ma da gruppi organizzati che avevano colto l'occasione per scatenare, si sarebbe detto, l'attacco al cuore dello Stato. Se è vero che chi è colpevole deve scontare una pena, queste persone condannate per i fatti della Diaz non solo devono pagare ma essere messe in condizione di non ripetere più questi atti».

NESSUN ORDINE DALLA POLITICA - Gianfranco Fini ribadisce anche che non ci fu alcun ordine da parte del governo per le decisioni delle forze dell'ordine durante il G8 del 2001: «Assolutamente no. Attesi le mie sei ore in caserma e poi andai via». L'allora vicepresidente del Consiglio, dopo la sentenza di Strasburgo sulle violenze alla scuola Diaz di Genova, ha afferma: «Penso che dopo la morte di Giuliani la situazione dell'ordine pubblico sia scappata di mano a tutti. E qualcuno perse le staffe».

GLI ECCESSI VANNO PUNITI - «Riconosco che vi furono atti di violenza inaudita, da Stato di polizia più che da Stato democratico. Gli eccessi sono stati accertati, andavano puniti», ha aggiunto Fini, il quale ha parlato anche della necessità che il Parlamento vari la legge sul reato di tortura: «Auspico che l'approvazione del testo avvenga il più rapidamente possibile. Si tratta di un'ipotesi a tutela del cittadino, ma resto convinto che la norma non debba offrire pretesti per criminalizzare, in maniera generica, l'attività delle forze dell'ordine».