19 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Ilda Bocassini ha azzerato l'ndrangheta lombarda

Il Pm: "l'Aspromonte si è trasferito a Como"

C'è un video sulla cerimonia di affiliazione tra il materiale di indagine che questa mattina ha portato all'arresto di 40 presunti appartenenti alla 'Ndrangheta su mandato della Dda di Milano. Il filmato è stato realizzato dai carabinieri del Ros ed è il primo, nella storia della lotta alla criminalità organizzata, che ritrae la cerimonia per il conferimento della Santa.

MILANO - C'è anche un video sulla cerimonia di affiliazione tra il materiale di indagine che questa mattina ha portato all'arresto di 40 presunti appartenenti alla 'Ndrangheta su mandato della Dda di Milano. Il filmato è stato realizzato dai carabinieri del Ros ed è il primo, nella storia della lotta alla criminalità organizzata, che ritrae la cerimonia per il conferimento della Santa, il più alto grado di affiliazione della 'Ndrangheta. «Per la prima volta - ha spiegato il capo della Dda del capoluogo lombardo, Ilda Boccassini - abbiamo un filmato in diretta con il giuramento e con i rituali tipici della 'Ndrangheta. E' la prima volta, in precedenza fatti di questo genere erano sempre raccontati da pentiti». Dal magistrato titolare dell'inchiesta, un'altra precisazione: «Non siamo sui monti del territorio di Reggio Calabria, ma nella ridente provincia del Nord, nelle zone del comasco e del lecchese».

UNA PISTOLA E UNA PASTIGLIA DI CIANURO - I filmati - registrati a Castello di Brianza, paese della provincia di Lecco, il 31 maggio e 13 settembre di quest'anno - riprendono due «mangiate»: si chiamano così le riunioni delle «locali» della 'ndrangheta. Nel video si vede il capo della locale di Calolziocorte, centro del Lecchese, che recita la formula del rituale e tutti i presenti che la ripetono. «Nel nome di Garibaldi, di Mazzini e Lamarmora, con parole d'umiltà formo la sacra società», è la formula del giuramento che si svolgeva sempre davanti a una pistola e una pastiglia di cianuro. «Vuol dire che se chi si affilia commette un errore - ha spiegato ancora Ilda Boccassini - c'è sempre un colpo in canna o una pastiglia avvelenata pronta per lui. Perché l'affiliato non sarà giudicato da altri uomini, ma esclusivamente da sè stesso».

IL SUCCESSO DELL'OPERAZIONE INSUBRIA - L'operazione "Insubria" - così è stato soprannominato il blitz odierno dei carabinieri dei Ros - ha decapitato tre «Locali» attive sul territorio lombardo, due in Provincia di Como (a Cermenate e Fino Mornasco) e una nel Lecchiese (a Calolziocorte). In manette sono finiti veri e propri boss come Antonino Mercuri, detto "Pizzicaferro", Antonino Mandaglio, soprannominato "Occhiazzi" (rispettivamente "capo locale" e "capo società" a Calolziocorte), Giuseppe Puglisi detto "Melangiana" e Raffaele Bruzzese ribattezzato "Gazzosa" (rispettivamente "capo locale" e "capo società" a Cermenate) e Michelangelo Chindamo (capo della locale di Fino Mornasco). Tra gli affiliati alla locale Calolziocorte figura anche un minorenne. «E' un ragazzo con meno di 18 anni», ha chiarito il pm Boccassini precisando che gli atti di indagine che lo riguardano sono stati trasmessi alla procura dei minori.