29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Tossicodipendenti nel mirino

Alfano: Niente patente ai drogati

La licenza di guida non può diventare licenza di uccidere. Il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, propone controlli strettissimi per chi si mette alla guida, e chi sgarra può incappare nella pena massima cioé l'ergastolo.

ROMA - La licenza di guida non può diventare licenza di uccidere. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, propone controlli strettissimi per chi si mette alla guida, e chi sgarra può incappare nella pena massima cioé l'ergastolo. Ecco annunciata la nuova battaglia contro gli incidenti stradali. Il libro bianco sul trasporto aveva come obiettivo nel 2001 il dimezzamento delle vittime entro il 2010. L'Italia è riuscita a raggiungerla (42% rispetto al target del 50), ma oggi l'Europa chiede di più e dobbiamo farcela. E' un obiettivo che implica una politica più rigorosa.

L'UE UNITA CONTRO GLI INCIDENTI STRADALI - «Frequenti e più efficienti» fino a prevedere il cosiddetto «ergastolo per la patente», cioè il ritiro, per quanti sono consumatori abituali di droghe. È quanto ha proposto stamane il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che ha preso la parola nel corso dei lavori del Workshop europeo: «L'Europa unita sulla sicurezza stradale», organizzato a Roma. Notando come ogni anni in Europa si contino ben 27.700 morti sulle strade, «cioè pari ad un Comune di una certa importanza che scompare nel nostro continente», il responsabile del Viminale ha fatto presente come molti incidenti sulle strade siano ancora provocati da guidatori che prendono il mezzo dopo aver fatto uso di alcol o droghe.

LA PATENTE NON E' UNA LICENZA A UCCIDERE - Alfano ha poi sottolineato che nel nostro paese se si sono fatti passi in avanti sui controlli alcolemici non altrettanto è avvenuto per quanti, invece, fanno uso abituale di droghe. «Per queste persone - ha quindi detto - dare l'ergastolo alla patente con controlli più efficienti può essere la strada giusta. Chi fa uso abituale di droga deve essere controllato - ha poi aggiunto - in modo straordinario perchè la patente non può essere una licenza di uccidere». Per questo - ha concluso - ci vorrebbe una norma ad hoc allineandosi alle politiche europee che «non parlano di diritto alla patente per chi mette in atto comportamenti ingiustificabili come mettersi alla guida dopo aver fatto uso di alcol o stupefacenti».