19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Riforme costituzionali

Sel: «Non trattiamo»

Loredana De Petris, capogruppo di Sel e autrice dei 100 emendamenti presentati, non intende scendere a compromessi né accettare i contentini della maggioranza: "Renzi non può chiedere solo a noi di fare un passo indietro. Cominci lui a ritirare la tagliola".

ROMA - Dopo l'ostruzionismo parlamentare dei giorni scorsi, le opposizioni continuano a dare battaglia in Aula, e Sel non fa eccezione. In particolare, la sua capogruppo parlamentare, Loredana De Petris, autrice dei 100 emendamenti, non intende farsi da parte. »

De Petris (Sel): "Non retrocedo di un passo" - «Renzi non può chiedere solo a noi di fare un passo indietro, cominci col ritirare la tagliola. Non c'è nessuna trattativa in corso, abbiamo letto sui giornali aperture e chiusure da diversi esponenti del Pd e del governo, ma nessuno ci ha chiamato perciò noi non ritireremo i nostri emendamenti», ha chiarito la De Petris, al termine di una riunione dei senatori con il coordinatore del partito Nicola Fratoianni. «Domani terremo una conferenza stampa con Vendola, in cui ribadiremo i punti su cui aspettiamo che il governo ci dica se è disponibile a delle modifiche», ha aggiunto la De Petris spiegando anche che «non c'è dubbio che la legge elettorale e le riforme costituzionali si devono leggere insieme, altrimenti questo resterà un Parlamento di nominati.»

"Non sono emendamenti fuffa" - De Petris difende  i suoi emendamenti dalle critiche del ministro Boschi: «Non sono emendamenti burla - ha chiarito - e infatti hanno superato il vaglio di ammissibilità anche per il voto segreto, riguardano la riduzione del numero dei deputati che la Boschi, eletta nella mia stessa coalizione, dovrebbe sapere che era uno degli impegni del programma di Italia bene comune». Quanto alla legge elettorale, la senatrice di Sel aggiunge che «non è una trattativa a parte, le due cose vanno insieme e noi comunque siamo contrari a soglie diverse per i partiti dentro o fuori dalle coalizioni».

"Niente contentini"  - Infine, la De Petris ritiene che le modifiche finora proposte dalla maggioranza siano peggiori del testo della commissione: «Sull'elezione del Presidente della Repubblica non basta allargare la platea, ad esempio agli europarlamentari, allora posso far votare anche i miei gatti - scherza - il problema è di quorum: se un partito ha la maggioranza in Parlamento comunque avrà i tre quinti per eleggerlo». Infine, per Sel la riduzione delle firme per la richiesta di referendum deve essere sostanziale, non basta scendere da 800mila a 700mila.