19 aprile 2024
Aggiornato 08:30
E-government

Boldrini: il rilancio del Parlamento passa anche per il web

«Sono convinta che, grazie agli strumenti offerti dalla rete, anche il Parlamento possa trovare opportunità per rilanciare la sua funzione», ha detto la presidente della Camera

ROMA - «Sono convinta che, grazie agli strumenti offerti dalla rete, anche il Parlamento possa trovare opportunità per rilanciare la sua funzione». Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, aprendo il convegno 'Verso una costituzione per Internet', nella sala del Mappamondo di Montecitorio.

LA RETE COINVOLGE CITTADINI - «Internet - ha aggiunto - ci sta a cuore perché può anche dare nuovo impulso alla democrazia. Per questo investiamo, non sono denari buttati, ma ben investiti, perché ci servono a rilanciare il senso della partecipazione, e dunque della democrazia. Nelle settimane precedenti il voto europeo, sono tornata più volte ad invitare specialmente i giovani al voto. Sì, certo, il voto è essenziale, ma le istituzioni, nazionali ed europee, hanno bisogno di coinvolgere i loro cittadini ben più che una volta ogni 5 anni. La rete può dare, anche in questo senso, un apporto prezioso, quasi insostituibile».

AL WEB SERVONO DELLE REGOLE - Boldrini ha sottolineato «la necessità di alcune regole» per il web «perché la loro assenza non è affatto garanzia di libertà, ma spesso affermazione di prepotenza, legge del più forte. Stiamo imparando a doverci guardare, oltre che dall'invadenza degli Stati, anche da quella dei nuovi giganti della comunicazione digitale, che all'insegna dell'apparente gratuità entrano nelle nostre vite e le controllano. Dare regole è essenziale inoltre per tutti quei gruppi sociali che oggi troppo spesso in rete si sentono messi sotto scacco, maltrattati, obbligati alla resa o alla fuga. Penso alle minoranze oggetto di campagne di disprezzo e di odio; penso alle donne, a noi donne, che talvolta dobbiamo accettare un tasso insopportabile di violenza, volgarità, oscenità; penso a ragazze e ragazzi che hanno purtroppo dovuto imparare il significato di una parola nuova, il cyberbullismo e le sue conseguenze. E' anche per loro, per queste fasce più vulnerabili della cittadinanza, che la rete deve incrementare la sua capacità di inclusione, che non ha nulla a che vedere con la censura».

SERVE COSTITUZIONE UE DI INTERNET - Secondo la terza carica dello Stato deve ripartire «a livello europeo un discorso completo su diritti e doveri, una sorta di Costituzione per Internet» che «non sia un testo chiuso e immodificabile per alcuni decenni, ma un insieme di norme in continua evoluzione, come lo è il mondo al quale queste regole vogliono applicarsi. E dunque è importante che vengano elaborate non solo dai soggetti istituzionali tradizionali, quelli che siedono nelle aule parlamentari, ma attraverso la partecipazione più larga che metta insieme certo governi e parlamenti, ma con loro operatori del settore, gruppi sociali organizzati, singoli cittadini».

LA CAMERA SU TUTTI I SOCIAL NETWORK - «Una modalità di discussione - ha sottolineato Boldrini - pubblica, aperta, trasparente, alla quale la Camera vuol dare un suo concreto contributo. A Montecitorio, in questa legislatura, abbiamo voluto procedere in un modo molto innovativo sulla strada dei nuovi media: non per un vezzo, ma perché li consideriamo parte essenziale dell'azione che mira a ridurre la distanza coi cittadini. E' uno strumento che consideriamo indispensabile: e allora sì Twitter, Youtube, Flickr e prossimamente anche Facebook, per far circolare in modo più semplice maggiori informazioni e ricevere feedback sull'attività dell'Aula e delle Commissioni».