24 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Giustizia

L'ex sindaco di Taranto Di Bello rischia tre anni di carcere

La procura pugliese ha chiesto l'arresto per il primo cittadino del 2000, il suo assessore alle Finanze e per un ex dirigente comunale. Loro assieme ad altri 5 dipendenti della banca Opi sono accusati di concorso in abuso di ufficio. Il pm ha parlato di un'azione «fraudolenta contro la collettività»

TARANTO - La procura di Taranto ha chiesto la condanna a tre anni ed otto mesi di reclusione per l'ex sindaco Rossana Di Bello (eletta nelle file del centrodestra nel 2000 e rieletta nel 2005), per l'ex assessore comunale alle Finanze Michele Tucci (ex parlamentare dell'Udc) e per l'ex dirigente delle risorse finanziarie del Comune di Taranto Luigi Lubelli. Gli ex amministratori sono accusati di concorso in abuso d'ufficio insieme a cinque dirigenti di banca Opi (ora banca Biis) per l'operazione finanziaria dei prestiti «boc» (buoni obbligazionari comunali) da 250 milioni di euro, avviata nel marzo 2004.

Per i manager bancari la pubblica accusa ha chiesto la condanna a due anni di reclusione. Si trattava di un prestito, che il Comune avrebbe restituito in 25 anni, per finanziare opere pubbliche e rinegoziare i debiti dell'ente ma che in realtà fu usato in buona parte per la spesa corrente.

Per l'accusa si trattò di una manovra disperata per ritardare il dissesto del Comune (poi dichiarato nel 2006), un prestito che il Comune, che era già in grave crisi finanziaria, non poteva accollarsi. «Un'operazione fraudolenta contro la collettività», l'ha definita il pubblico ministero Remo Epifani al termine della sua requisitoria.

Il Comune di Taranto, costituito parte civile contro i suoi ex amministratori, ha chiesto danni per un miliardo di euro.