«Il paragone con gli ebrei tedeschi sotto Hitler e la famiglia Berlusconi è offensivo della memoria di milioni di morti»
RP | RP | RP | RP | Il presidente della comunità ebraica italiana Gattegna: «L'Italia repubblicana è un Paese democratico. La Germania nazista era una spietata dittatura». Solidarietà all'ex premier solo dal Pdl. Brunetta: «Sin dall'infanzia è stato educato dalla madre e dal padre a considerarsi spiritualmente ebreo. Il resto è deformazione ad opera di ipocriti»
ROMA - «Il paragone delle vicende degli ebrei tedeschi sotto Hitler con la famiglia Berlusconi è offensivo della memoria di milioni di morti», ha detto il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) Renzo Gattegna.
UCEI, ITALIA E' DEMOCRAZIA - Gattegna ha proseguito: «L'Italia repubblicana è un Paese democratico. La Germania nazista era una spietata dittatura governata da criminali che teorizzavano e commettevano i più gravi delitti contro l'umanità. Contro gli ebrei i nazisti si accanirono con spietata crudeltà tanto che, alla fine di quel tragico periodo, gli ebrei dovettero contare oltre sei milioni di morti. La vita degli ebrei d'Europa sotto il nazismo fu segnata da un vortice nero di violenza, persecuzione, morte. Una catastrofe che non è soltanto del popolo ebraico ma dell'umanità intera. Ogni paragone con le vicende della famiglia Berlusconi è quindi non soltanto inappropriato e incomprensibile ma anche offensivo della memoria di chi fu privato di ogni diritto e, dopo atroci e indicibili sofferenze, della vita stessa».
EBREI DI ROMA, FUORI LUOGO - Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma ha chiesto una rettifica: «Siamo sdegnati di fronte alle parole dell'ex premier Silvio Berlusconi. Riteniamo il paragone fatto col popolo ebraico sotto le persecuzioni di Hitler, il cui progetto era lo sterminio, assolutamente fuori luogo. Confidiamo in una sua pronta rettifica. Non è la prima volta che volti noti della politica italiana banalizzano la storia del nazismo e della Shoah. E` arrivato il momento - ha concluso - di capire che su questo tema, su Hitler e la persecuzione nazista nei confronti degli ebrei, non esistono paragoni».
SEL, AGGHIACCIANTE BANALIZZAZIONE - Per Nichi Vendola, presidente di Sinistra ecologia e libertà (Sel): «Banalizzare come fa Berlusconi una terribile tragedia come la Shoah per la polemica politica di tutti i giorni è agghiacciante».
PD, PERSO SENSO MISURA - Dal Partito democratico (Pd) hanno espresso una dura condanna in molti. «Berlusconi ha perso completamente il senso della misura. Da 20 anni ci racconta la favola della persecuzione e oggi, anziché chiedere scusa agli italiani per la condanna per frode fiscale, si avventura in un paragone agghiacciante con una tragedia quale l`olocausto», ha dichiarato in una nota Danilo Leva, responsabile Giustizia.
«Essere eguali di fronte alla legge, rispettare lo stato di diritto sono paragonabili alla persecuzione degli ebrei? Cosa ne pensa Alfano? Il Pdl - ha concluso - accetti il confronto sulla legge di stabilità e sulla riforma della giustizia scendendo nel merito dei problemi senza derive ideologiche. Decidano se stare al governo o in campagna elettorale».
Il presidente dei deputati Roberto Speranza ha sottolineato: «Il confronto con la tragedia degli ebrei è semplicemente vergognoso. Berlusconi chieda scusa».
PDL, NESSUN INTENTO OFFENSIVO - Nel Popolo della libertà (Pdl) invece alcuni hanno tentato di minimizzare. «Le frasi dei figli del presidente Berlusconi sugli ebrei durante il nazismo, che l'ex premier ha reso note, vanno interpretate cum grano salis. E' evidente che in esse non vi era alcun intento offensivo verso una tragedia dell'umanità. Lo dimostra la storia di un personaggio politico schierato da sempre contro l'antisemitismo». Lo ha affermato in una dichiarazione il presidente dei senatori Pdl Renato Schifani.
«Dispiace dunque - ha proseguito Schifani- che siano partite le solite strumentalizzazioni di chi non perde occasione per attaccare il leader del centrodestra, anche quando appaiono chiari il tono e lo spirito certamente non oltraggioso delle dichiarazioni».
Il presidente dei deputati, Renato Brunetta, ha confermato: «Stabilire un paragone tra il dolore dei propri figli, quanto di più caro abbia un uomo e un padre, e la persecuzione degli ebrei non è affatto la banalizzazione di una tragedia immane, semmai dimostra il sentimento di condivisione che anima il presidente Berlusconi nei confronti di questo popolo. Il resto è deformazione ad opera di ipocriti, strumentalizzazione volgare dei soliti sepolcri imbiancati.
Sin dall'infanzia Berlusconi è stato educato dalla madre e dal padre a considerarsi spiritualmente ebreo. Da presidente del Consiglio è stato il leader europeo più deciso a combattere l`antisemitismo e a mettersi dalla parte di Israele, quando si è messa in discussione l`esistenza stessa dello stato ebraico».
Brunetta si è rivolto al Pd: «Guardi nel suo album di famiglia. In quello di Forza Italia (Fi) non si troveranno mai fotografie del nostro leader mentre marcia a braccetto di Hezbollah».
BERLUSCONI, POLEMICA STRUMENTALE - Berlusconi ha respinto le critiche per il paragone fatto nel libro di Vespa fra la sofferenza della sua famiglia e quella delle famiglie degli ebrei deportati nella Shoah: «Una polemica smaccatamente strumentale su una frase estrapolata da un ampio contesto. La mia storia, la mia amicizia verso Israele, la mia coerente azione di governo sul piano internazionale in favore dello Stato di Israele - ha affermato Berlusconi in una dichiarazione- non consentono alcun dubbio sulla mia consapevolezza della tragedia dell`olocausto e sul mio rispetto del popolo ebraico».