Il boss Francesco Nirta arrestato in Olanda
L'uomo era inserito nell'elenco dei latitanti di massima pericolosità del ministero dell'Interno ed era ricercato dal 2007 perché condannato all'ergastolo per associazione di tipo mafioso, omicidio, detenzione e porto illegale di armi e altri gravi reati
UTRECHT - La polizia olandese, in collaborazione con la polizia italiana, ha catturato a Utrecht il boss della 'ndrangheta Francesco Nirta, elemento di vertice della potente cosca reggina Nirta-Strangio di San Luca. L'uomo era inserito nell'elenco dei latitanti di massima pericolosità del ministero dell'Interno ed era ricercato dal 2007 perché condannato all'ergastolo per associazione di tipo mafioso, omicidio, detenzione e porto illegale di armi e altri gravi reati.
Nirta aveva trovato rifugio in un lussuoso appartamento a Nieuwegein, un sobborgo di Utrecht, e quando è stato arrestato non era armato e non ha opposto alcuna resistenza. L'uomo, 39 anni, è stato sorpreso ieri pomeriggio, mentre era in casa con un suo uomo di fiducia, un calabrese di 28 anni, e due cittadini marocchini, tutti arrestati. Durante il blitz, eseguito con l'impiego di numerosi uomini e mezzi, sono stati sequestrati 40 chili di cocaina.
L'uomo era riuscito a sottrarsi all'arresto durante l'operazione «Fehida I», che aveva consentito di annientare il clan dei Nirta che operava nella Locride, in provincia di Reggio Calabria. Il 39enne era ricercato in tutto il mondo dal 2009, dopo che erano state diramate le ricerche in campo internazionale per l'arresto ai fini estradizionali. La cosca Nirta è attualmente federata con la cosca Strangio alias «Ianchi» contrapposte alle cosche rivali dei Pelle «Vancheddu» - Vottari «Frunzu», nell'annosa «Faida di San Luca» che dal 1991 ha contato decine di morti nella provincia reggina e culminata con la strage di Duisburg, il 15 agosto 2007.
L'esito positivo dell'operazione si è avuto grazie alle attività tecniche di intercettazione e pedinamento della Polizia di Stato, svolte nei confronti di un collaboratore del latitante, che nei giorni scorsi lo aveva raggiunto in Olanda. La polizia olandese ha agito in stretto raccordo operativo con la Squadra mobile di Reggio Calabria, con il Servizio centrale operativo e l'Interpol.
Il capo della polizia Alessandro Pansa si è congratulato con il questore di Reggio Calabria, Guido Longo e con il Servizio centrale operativo, per la «brillante operazione». I complimenti per il risultato conseguito al prefetto Pansa e a tutti gli uomini e le donne della polizia impegnati nell'indagine sono arrivato anche dal ministro dell'Interno Angelino Alfano e dal sottosegretario all'Interno Filippo Bubbico. «Lo Stato fa lo Stato»: ha sottolineato Alfano.
Nirta, l'ultimo latitante sfuggito all'operazione «Fehida I», verrà estradato in Italia non appena saranno ultimate le relative procedure internazionali.
«E' stato arrestato un pericolosissimo ricercato inserito nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi», ha sottolineato il questore di Reggio Calabria, spiegando che «la localizzazione è stata possibile a seguito di servizi di intercettazione e osservazione a cura dello Sco, condotti da personale dello Sco, che ha curato sia la fase investigativa in senso stretto, ma anche i rapporti con la polizia olandese, tedesca e svizzera». «Il risultato ottenuto - ha concluso il direttore dello Sco Raffaele Grassi - è frutto di uno straordinario rapporto di collaborazione di polizia, avviato dalla polizia italiana con la polizia olandese e assicurato tramite il servizio di cooperazione internaziomale di polizia».