Trattato ONU sul commercio di armi, la Camera approva all'unanimità
Mogherini (Pd): «L`Italia conferma il suo impegno per la pace e per la sicurezza internazionale». Sel: «Un rinnovato impegno del nostro Paese per limitare e rendere trasparente la vendita di armamenti. Ora il governo riduca spese militari e cancelli gli F35»
ROMA - La Camera ha approvato all'unanimità il disegno di legge (ddl) che ratifica il Trattato sul commercio delle armi (Army Trade Treaty). Il provvedimento dovrà passare ancora in Senato.
PD, MISURE CONCRETE CONTRO TRAFFICANTI - Federica Mogherini del Patito democratico (Pd), presidentessa della delegazione italiana all'Assemblea parlamentare della Nato e prima firmataria della proposta di legge di ratifica, ha detto: «L'Italia conferma il suo impegno per la pace e per la sicurezza internazionale, promuovendo uno strumento di diritto internazionale che introduce misure innovative di controllo e di trasparenza nel commercio delle armi, misure che possono contribuire concretamente a contrastare la proliferazione non regolamentata degli armamenti, le attività criminali in questo ambito, le ripercussioni più gravi sui civili, a partire dalle donne e dai bambini, in particolare in aree di conflitto. Ora il nostro impegno sarà dedicato a completare quanto prima questo percorso, con l'approvazione definitiva da parte del Senato del disegno di ratifica del trattato sul commercio delle armi, che ci auguriamo possa giungere sin dai prossimi giorni».
SEL, ORA VIA GLI F35 - I deputati di Sinistra ecologia e libertà (Sel) Duranti, Scotto e Marcon hanno sottolineato: «Si tratta di un voto importante perché dà impulso alla lotta al traffico illecito di armamenti e stabilisce standard internazionali per la vendita e il commercio delle armi». Per questo da Sel hanno chiesto che il Senato «approvi il testo prima della prossima Assemblea Generale Onu di fine settembre. Se ciò avvenisse, l'Italia potrebbe essere il quinto paese a ratificare il trattato sulle armi. E' un importante pronunciamento che va nella direzione di un rinnovato impegno del nostro Paese per limitare e rendere trasparente il commercio degli armamenti. Ora - hanno concluso - chiediamo al governo di ridurre le spese militari e di cancellare il programma degli F35».
SCELTA CIVICA, MIGLIOR PAGINA DI GOVERNO - «La ratifica all'unanimità del Trattato Onu sul commercio delle armi rappresenta una delle pagine più belle della storia dell'attuale Parlamento italiano», ha commentato il capogruppo di Scelta Civica in commissione Esteri della Camera, Mario Marazziti, aggiungendo: «Come primo co-firmatario della proposta di legge oggi approvata sono orgoglioso di aver lavorato in rappresentanza di Scelta Civica assieme ai colleghi e a tutti i gruppi parlamentari per la pace e per creare uno standard internazionale sul commercio delle armi convenzionali tale da permetterne il contrasto al traffico clandestino aumentando la sicurezza del pianeta».
BOLDRINI, CERTA CHE PASSI IN SENATO - La presidentessa della Camera, Laura Boldrini, ha espresso la sua approvazione: «E' un segno importante il voto unanime con il quale la Camera ha oggi ratificato il Trattato sul commercio delle armi che le Nazioni Unite hanno approvato ad aprile. Un tema di grande rilievo etico ed economico, sul quale è intervenuto con parole di straordinaria efficacia ed autorevolezza anche Papa Francesco, appena domenica scorsa. Nel momento in cui tante aree del mondo sono scosse da fortissime tensioni e da rischi di guerra, le Istituzioni italiane riaffermano anche così l'importanza degli organismi sovranazionali chiamati a tutelare e promuovere la pace».
Quindi ha concluso Boldrini: «Ora il testo passa al Senato, dove ho piena fiducia che potrà contare su un'eguale attenzione, confermando così la sensibilità con la quale il Parlamento italiano sta dando attuazione agli indirizzi emanati a livello internazionale per rafforzare i diritti umani e proteggere le vittime degli abusi. E' già accaduto per la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, accadrà anche per il commercio delle armi».