19 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Scuola | Manifestazioni

Studenti pronti a nuove mobilitazioni

Giovedì assemblea a Roma: «Gli unici professori da tagliare sono quelli al governo». Soddisfatto il Ministro Cancellieri: «Sabato ha vinto la Democrazia. C'è stata da entrambe le parti un grande impegno quindi è una cosa molto positiva»

ROMA - Dopo la manifestazione nazionale di sabato a Roma, il movimento degli studenti delle scuole superiori italiani ha in cantiere nuove forme di mobilitazione e protesta e ha dato appuntamento per un'assemblea ai rappresentanti di tutti i licei interessati alla protesta per giovedì prossimo alle 16 al Liceo Aristofane di Roma per dare corso alle nuove forme di mobilitazioni e formalizzare un coordinamento fra le diverse scuole.

Sabato il Coordinamento delle scuole era in piazza a Roma nella manifestazione degli studenti e delle studentesse partita dalla Piramide, con i propri striscioni: «Gli unici professori da tagliare sono quelli al governo» e «Dignità e futuro per la scuola pubblica statale» e con gli striscioni di tante scuole di Roma che aderiscono al coordinamento. Ancora una volta - si spiega in un documento del coordinamento studenti - il movimento ha manifestato in massa, dopo il 10 e il 14 novembre scorsi, per chiedere una radicale inversione di rotta nelle politiche per l'istruzione pubblica: «no al disegno di legge Aprea - Ghizzoni attualmente in discussione al Senato; no all'aumento dell'orario di lavoro per gli insegnanti, inserito nel disegno di legge di stabilità; no al concorso-truffa; per il rifinanziamento della scuola pubblica statale; basta soldi alle private».

Quella di sabato, ha detto a proposito della manifestazione degli studenti la ministro degli Intreni Annamaria Cancellieri,«è stata una bella giornata, ha vinto la Democrazia». Ne è convinta il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, per la quale «c'è stata da entrambe le parti un grande impegno quindi è una cosa molto positiva».

Secondo il ministro, in questo momento difficile per quanto riguarda la tenuta sociale, anche a seguito delle contestazioni della scorsa settimana «occorre molta capacità di dialogo» e «abbiamo ancora tantissima strada da fare».«Ci deve essere un messaggio di rispetto reciproco - ha aggiunto il ministro dell'Interno -. La forza dell'ordine è lo stato e occorre un rispetto non borbonico ma serio. Chi offende e colpisce le operazioni delle forze dell'ordine colpisce lo stato. Dall'altra parte lo Stato deve essere rispettoso dei manifestanti».