9 dicembre 2024
Aggiornato 13:30
Rapina da 200 milioni di euro

Ancona, carabiniere e poliziotto pronti a svuotare il caveau della Banca d'Italia

Con queste accuse sono state arrestati oggi nel capoluogo marchigiano un maresciallo dei carabinieri e un sovrintendente di polizia in servizio alla squadra mobile, che contestualmente è stato sospeso dal servizio. I due hanno cercato di corrompere anche un carabiniere in servizio di vigilanza, che li ha denunciati

ANCONCA - Progettavano il colpo che li avrebbe 'sistemati' per tutta la vita: svuotare il caveau della Banca d'Italia di Ancona, portando via un bottino che avrebbe potuto arrivare a 200 milioni di euro. Con queste accuse sono state arrestati oggi nel capoluogo marchigiano un maresciallo dei carabinieri e un sovrintendente di polizia in servizio alla squadra mobile, che contestualmente è stato sospeso dal servizio con decreto del questore. Con loro sono stati arrestati due pugliesi, con precedenti, un 53enne foggiano esperto in informatica e un 38enne di Andria, con i quali avrebbero progettato il colpo.

L'IDEA DI UN INFORMATICO FOGGIANO - I due hanno cercato di coinvolgere nell'impresa anche un carabiniere in servizio di vigilanza alla sede di Bankitalia, da qui l'accusa di tentata concussione, ma è stato proprio il militare che li ha fatto scoprire. Le indagini di carabinieri e polizia sono proprio partite dalla sua denuncia. Il militare e l'agente sono anche accusati di corruzione perché per preparare il piano si sarebbero fatti dare un po' di soldi dai complici pugliesi.
Ad avere l'idea sarebbe stato l'informatico foggiano, con precedenti, che ha contattato l'agente della mobile, anche lui pugliese, il quale a sua volta ha coinvolto il maresciallo, a cui spettava il compito di convincere ad aiutarli uno dei militari in servizio di vigilanza a Bankitalia, per poter neutralizzare il sistema di videosorveglianza e allarme, introdursi e svuotare il caveau indisturbati. Carabinieri e polizia hanno mandato in fumo il progetto e hanno arrestato i quattro, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm Marco Pucilli e firmata dal gip di Ancona.