29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Immigrazione e regolarizzazioni

Riccardi alla Lega: Nessuna sanatoria «facile»

Il ministro per l'Integrazione e la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi ha reso noto che alle 13 di oggi sono 12.274 le domande presentate da datori di lavoro desiderosi di regolarizzare immigrati irregolari alle loro dipendenze

ROMA - Il ministro per l'Integrazione e la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi ha reso noto che alle 13 di oggi sono 12.274 le domande presentate da datori di lavoro desiderosi di regolarizzare immigrati irregolari alle loro dipendenze. Il ministro ha risposto ad un'interrogazione a risposta immediata illustrata alla Camera dalla deputata leghista Silvana Andreina Comaroli che criticava la «sanatoria» rappresentata dal decreto legislativo di luglio sul 'ravvedimento operoso' dei datori di lavoro.

LE DIFFERENZE CON LA BOSSI-FINI O LA MARONI - «Non parliamo di una sanatoria, come accaduto negli anni passati, ma di un'opportunità offerta per un mese ai datori di lavoro, dal 15 settembre fino al 15 ottobre prossimi, di potersi mettere in regola prima dell'entrata in vigore di nuove ferree regole volute dall'Unione europea contro il lavoro nero degli immigrati irregolari o clandestini». Ad essi, insomma, «viene offerta per un brevissimo periodo la possibilità di rientrare nella legalità, piuttosto che rischiare di essere denunciati e processati». Riccardi ha poi precisato: «Comunico che alle ore tredici di oggi, a cinque giorni dall'inizio, risultano presentate 12.274 domande».
Dopo aver ricordato che un datore di lavoro «dovrà versare da 4.300 ad oltre 14mila euro», Riccardi ha ricordato che «le due sanatorie Bossi-Fini del 2002 hanno riguardato circa 700mila immigrati ed era sufficiente versare soltanto il contributo forfetario omnicomprensivo di 290 euro se badanti o di 700euro per le altre categorie di lavoratori, mentre nel 2009 la sanatoria del ministro dell'Interno Maroni ha coinvolto circa 300mila persone ed era sufficiente versare soltanto il contributo forfettario omnicomprensivo di 500 euro».