Nel grossetano «taglia» da 10 euro contro la volpe
Dieci euro (quindici se si ha la tessera di Libera Caccia) per chi consegna una coda di volpe: è scattata, nel grossetano, una «taglia», contro la quale si stanno muovendo animalisti e ambientalisti. Per l'Enpa, si tratta di un premio per un «macabro reperto peloso»
FIRENZE - Dieci euro (quindici se si ha la tessera di Libera Caccia) per chi consegna una coda di volpe: è scattata, nel grossetano, una «taglia», contro la quale si stanno muovendo animalisti e ambientalisti. Per l'Enpa, si tratta di un premio per un «macabro reperto peloso». Anche la lega antivivisezione si è scagliata contro questi «rimborsi», pattuiti dagli Ambiti Territoriali di Caccia 6 e 7, di Grosseto e Massa Marittima.
LIBERA CACCIA: LE VOLPI VANNO ABBATTUTE - Il Wwf chiede chiarezza. Paolo Isidori, presidente dell'associazione Libera Caccia difende la scelta, perché «la volpe è un animale nocivo, insieme alla poiana e alla cornacchia. Se individua un covo di fagiano mangia tutto, dai piccoli alle uova. In tutta la provincia non si vedono più uccelli a parte le cornacchie. Ecco perché le volpi vanno abbattute». E gli animalisti? «pensino ai fatti loro». Di parere contrario Luciano Sozzi, esponente di Arcicaccia: «la volpe è cacciabile, ma da qui ad incentivare con i soldi la sua uccisione ce ne corre e non sia proprio nella filosofia di un'associazione venatoria. Andrebbero fatti dei censimenti e poi, se ce ne sarà la necessità, allora è giusto programmare degli abbattimenti». L'Enpa denuncia poi la «complicità» della Provincia di Grosseto.