20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
L'errore di trasfusione c'è stato

Trasfusione sbagliata, il Direttore dell'ospedale Careggi conferma l'errore

Ma non sarebbe questa la causa del decesso del paziente di 60 anni, avvenuto a Careggi circa una settimana fa. E' la ricostruzione più attendibile di quanto avvenuto secondo Valter Giovannini, direttore generale dell'ospedale fiorentino. Il Senatore del PD, Ignazio Marino: «Introdurre il codice a barra»

FIRENZE - L'errore di trasfusione c'è stato, ma non sarebbe questa la causa del decesso del paziente di 60 anni, avvenuto a Careggi circa una settimana fa. E' la ricostruzione più attendibile di quanto avvenuto secondo Valter Giovannini, direttore generale dell'ospedale fiorentino.
«A oggi non sono in grado di sapere che cosa ha causato la morte del paziente», ha detto ai giornalisti Giovannini, anche perché «tra oggi e domani» è attesto il referto dell'autopsia. «Ma pare che il decesso non sia da attribuire all'errore». Troppo, secondo Giovannini, il «lasso di tempo» tra la trasfusione e il decesso: «Oltre 10 giorni», ha detto. In più, «le condizioni del malato e anche la diagnosi di morte riportata nella cartella clinica parlano di altra natura non correlabile con l'errore».
Il paziente era arrivato a Careggi il 14 giugno ed era stato ricoverato nel reparto di chirurgia vascolare con diagnosi di '«cancrena ischemica all'arto inferiore» e «gravi problemi circolatori e renali». L'arto compromesso è stato amputato il giorno successivo. La trasfusione è del 9 luglio alle 19.15. La reazione è avvenuto dopo circa mezz'ora quando era stata trasfusa meta' sacca (circa 100-150 ml). Dopo il trattamento, che ha previsto anche una dialisi continua, il paziente ha avuto un «decorso clinico di lieve miglioramento», arrivando (il 16 luglio) a respirare senza ausili meccanici, ma poi c'è stato un aggravamento che ha portato alla morte il 20 luglio alle 12.40.

Marino: Introdurre il codice a barra - Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, dopo la trasfusione effettuata al paziente sbagliato all'ospedale Careggi ha chiesto «ai Nas di aprire un'istruttoria su ciò che è accaduto, per verificare la qualità delle procedure». Per Marino, «è evidente che errori di questo tipo non sono evitabili al 100%, ma esistono meccanismi che possono offrire maggiore sicurezza ai pazienti. Sarebbe bene che il controllo della somministrazione di farmaci e sangue fosse effettuato con la verifica elettronica dei dati, attraverso un braccialetto e un codice a barre».
Il senatore precisa poi che «in molti ospedali di altri paesi europei e nord americani, ad esempio, ad ogni malato che entra in ospedale viene applicato un braccialetto che ha un codice e non si possono somministrare né farmaci né sangue se non si è verificata prima che la prescrizione corrisponda al paziente. Il sistema elettronico con il codice a barre e il relativo lettore ottico costano -ha concluso Marino ma è un investimento sulla nostra salute».