26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Giustizia | Emergenza carceri

Carceri: Napolitano, soluzioni ora

Messaggio del Capo dello Stato al capo del dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Tamburino, in occasione del 195° anniversario della fondazione del Corpo della Polizia Penitenziaria : Da agenti professionalità in condizioni difficili

ROMA - La situazione delle carceri italiane è giunta a un «punto critico insostenibile» e urgono soluzioni. E' quanto ha chiesto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio inviato al capo del dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Tamburino, in occasione del 195° anniversario della fondazione del Corpo della Polizia Penitenziaria. «L'attenzione che parlamento e governo pongono ai problemi del carcere - ha scritto il presidente - induce a confidare che il punto critico insostenibile cui essi sono giunti possa essere superato anche attraverso l'adozione di nuove e coraggiose soluzioni strutturali e gestionali che coinvolgano tutti gli operatori del settore e in particolare la Polizia Penitenziaria».

Da agenti professionalità in condizioni difficili - Napolitano ha poi voluto esprimere «a nome di tutta la nazione e mio personale, viva gratitudine e apprezzamento agli uomini e alle donne della Polizia Penitenziaria per l'opera che quotidianamente svolgono al servizio dello Stato garantendo la sicurezza negli istituti e concorrendo all'attuazione del principio costituzionale della funzione rieducativa della pena». «Anche nelle difficili condizioni attuali e in vista di soluzioni innovative - ha concluso il Capo dello Stato - il Corpo saprà dimostrare professionalità, dedizione e spirito di sacrificio come sempre nell'affrontare le più gravi situazioni di disagio e tensione. In questo giorno di solenne celebrazione - che è simbolicamente dedicato anche al ricordo di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e degli uomini addetti alla loro tutela, attraverso il recupero dell'autovettura in cui essi persero la vita - rendo omaggio ai caduti nell'assolvimento dei loro compiti e rinnovo a tutti voi - in servizio o in congedo - e alle vostre famiglie fervidi voti augurali».

Tamburino (Dap): Inaccettabile il divario capienza-detenuti - Il problema del sovraffollamento carcerario non è risolto, anche se «i recenti interventi del Parlamento e del Governo hanno consentito un'incoraggiante inversione di tendenza». Lo ha detto il capo Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) Giovanni Tamburino, parlando alla cerimonia per il 195mo anniversario del Corpo della Polizia penitenziaria. «Pur se sono stati conseguiti significativi progressi nel completamento di strutture penitenziarie - ha aggiunto - rimane inaccettabile il divario capienza-numero di detenuti».
Secondo i dati forniti oggi dal Dap, a fine aprile su una capienza complessiva di 45.756 unità, i reclusi effettivi erano 66.310. Di fronte a questa situazione, secondo Tamburino, «non si può più eludere la ricerca di soluzioni nuove». Una premessa dalla quale nasce «il progetto di un 'carcere della responsabilità', nozione - ha spiegato di fronte a una platea di autorità civili e militari e di agenti e funzionari della Penitenziaria - che non ha nulla di sconvolgente perché parte da una considerazione da sempre nota: il carcere deve preparare alla libertà. Se è così, il detenuto deve essere condotto in un percorso di responsabilità perché il nesso 'libertà-responsabilità' è evidente».
Tra le esperienze innovative in materia di detenzione, Tamburino ha citato il carcere di Rieti, «che potrà offrire un'esperienza estensibile a livello nazionale», ha affermato. «Uno dei miei primi interventi - ha proseguito il capo del Dap - è stato di utilizzare quel carcere per un certo numero di detenuti a basso indice di pericolosità provenienti da altri istituti».