19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Il giuslavorista vittima di un brutale atto terroristico

Biagi, Napolitano: La ricorrenza di oggi serva per guardare al futuro

Lettera del Presidente della Repubblica alla vedova: Le Istituzioni e la società sono in debito di riconoscenza. D'Alema: Coraggioso riformista, le Istituzioni non lo difesero. Maroni: La sua sapiente saggezza riformista mi travolse. Casini: Contro l'estremismo, urge decidere su lavoro

ROMA - «E' significativo e importante che la ricorrenza di un così tragico e doloroso momento venga colta per guardare anche al presente e al futuro, gettando luce sulla fecondità della ricerca e dell'impegno di Marco Biagi». Così Giorgio Napolitano scrive alla moglie di Marco Biagi, professoressa Marina Orlandi Biagi, in una lettera inviata in occasione del convegno dedicato a 'L'eredità di Marco Biagi', organizzato a Modena per iniziativa della Fondazione intitolata al giuslavorista vittima di un brutale atto terroristico.
«All'omaggio che così gli rende e al ricordo del suo sacrificio mi associo con profonda personale convinzione - sottolinea il presidente della Repubblica - e con più che mai viva consapevolezza del debito di riconoscenza che le istituzioni repubblicane e la società civile conservano verso Marco Biagi, per il servizio da lui reso stoicamente al progresso culturale e sociale del paese, al moderno arricchimento del suo patrimonio di conoscenze, ad una più libera battaglia delle idee e alla soluzione di problemi di fondo della collettività nazionale».

D'Alema: Coraggioso riformista, le Istituzioni non lo difesero - «Marco Biagi è stato un uomo che ha servito il paese e lo Stato ed è caduto per le proprie idee e per il proprio impegno, non è tempo nè luogo per rianimare le polemiche degli ultimi anni del suo lavoro e del suo assassinio, ma voglio onorare l'opera di un coraggioso riformista». Lo ha detto Massimo D'Alema intervenendo alla commemorazione del giuslavorista a Montecitorio.
Biagi è stato un «intellettuale di grande valore che senza risparmio ha affrontato con drammatica consapevolezza e coraggio i rischi della sua scelta - ha sottolineato il presidente del Copasir -. Collaborò con governi di diverso orientamento in spirito no partisan, un itinerario normale in altri paesi ma singolare nel nostro».

Maroni: La sua sapiente saggezza riformista mi travolse - «Mi lasciai travolgere dalla sua sapiente saggezza nella progettazione di una riforma profonda della legislazione italiana sul lavoro». Lo ha affermato l'ex ministro leghista del welfare Roberto Maroni, in uno dei passaggi del suo discorso alla commemorazione a Montecitorio del giuslavorista ucciso dieci anni fa. Uno dei «tanti ricordi personali di Marco Biagi», il «Prof, come affettuosamente lo chiamavo», con cui l'ex ministro ha lavorato «fianco a fianco» per un breve periodo, «impegnati quotidianamente in accese discussioni e interminabili confronti». Una lezione, quella di Biagi, a cui va data oggi «piena attuazione».

Casini: Contro l'estremismo, urge decidere su lavoro - «Il pericolo dell'estremismo armato è sempre presente, si ciba delle tensioni e delle linee di frattura che si producono nella società in passaggi storici delicati». Ricordando Marco Biagi, a dieci anni dalla morte ad opera delle Br, Pier Ferdinando Casini fa riferimento alla trattativa in corso sulla riforma del lavoro e chiede «dialogo e coesione».
«Dobbiamo assumere decisioni politiche che non possono essere più rinviate - aggiunge il leader Udc parlando alla cerimonia in ricordo di Biagi, alla Camera, alla presenza del capo dello Stato Giorgio Napolitano - solo così avremo un domani meno cupo per i nostri figli».

Lorenzin: Non sciupiamo occasione riforma - «Il modo migliore per rendere omaggio a Marco Biagi è non sciupare questa grande occasione per attuare la sua riforma. Il governo abbia coraggio e porti avanti quei correttivi per non irrigidire la flessibilità in entrata, che finisce per favorire il lavoro nero, e non «giudizializzare» la flessibilità in uscita. Cerchiamo di avere più fiducia nella capacità delle parti sociali di contrattare in azienda». Così Beatrice Lorenzin, deputata del Pdl.

Donadi: Grande studioso, Idv lo ricorda con commozione - «L'Italia dei Valori ricorda con commozione Marco Biagi, grande studioso appassionato dai temi del lavoro». Lo afferma il capogruppo dell'Idv alla Camera, Massimo Donadi. «Il suo barbaro omicidio rappresenta una delle pagine più nere della nostra storia recente, che nessuno può permettersi di dimenticare - continua - I suoi studi e le sue idee hanno innovato e dato un contributo importante al dibattito sulla riforma del mondo del lavoro. La sua drammatica storia dimostra che la democrazia va sempre difesa e che va mantenuta alta la vigilanza contro qualsiasi forma di violenza politica».

Cicchitto: La sua battaglia riformista è ancora aperta - «La partita riformista e non antioperaia da lui iniziata è ancora del tutto aperta e, come vediamo, potentissimi conservatorismi stanno conducendo una azione per evitare un esito riformatore alla battaglia in corso che, per quello che ci riguarda, condurremo in modo lineare senza estremismi ma neanche senza un opportunismo che vediamo emergere da molti sintomi». E' quanto dichiara Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, a 10 anni dall'uccisione del giuslavorista Marco Biagi per mano delle nuove Br.

Rosi Mauro: Oggi non si segue più la sua riforma - «Quest'anno si ricorda il decimo anniversario della scomparsa di Marco Biagi, il giuslavorista pioniere del rinnovamento e della modernizzazione del mercato del lavoro che ha pagato il suo impegno con la vita e a cui si deve una importante e coraggiosa opera riformatrice». Lo ha affermato la Vicepresidente leghista del Senato, Rosi Mauro, ricordando Marco Biagi.
«Il suo ricordo - ha sottolineato Mauro - assume, in questo periodo così critico e delicato, un significato particolare: siamo infatti costretti a constatare come purtroppo non si stia proseguendo nella direzione da lui tracciata». Al contrario, aggiunge infine Rosi Mauro «il mondo del lavoro sta vivendo uno stallo pericoloso per le nostre lavoratrici e i nostri lavoratori a causa di un Governo incapace di operare, limitandosi a stravolgere le riforme attuate sinora».

Chiti: E' stato un riformista coraggioso - «Nel decimo anniversario dell'omicidio del giuslavorista Marco Biagi, brutalmente assassinato dalle Brigate Rosse, voglio ricordare il prezioso contributo che diede al nostro Paese. Biagi fu un riformista coraggioso, uno studioso impegnato, un servitore dello Stato. L'impegno contro ogni forma di violenza, di terrorismo e di intolleranza deve vedere sempre uniti istituzioni e cittadini». Lo ha affermato il vicepresidente Pd del Senato, Vannino Chiti, ricordando Marco Biagi.

«Oggi - ha concluso- abbiamo la possibilita' di portare a termine questo lavoro. Il governo ha posto la riforma in cima alle priorita' ed è indispensabile che il confronto con le parti sociali si concluda con un accordo condiviso. Per uscire da una crisi che è non solo economica ma anche sociale, servono coesione e unita' d'intenti. E' questo l'impegno da mettere in campo, per onorare la memoria e l'esempio di Marco Biagi».