29 marzo 2024
Aggiornato 13:00
La Corte di Strasburgo ha condannato l'Italia

Immigrati, Bricolo: La Sentenza di Strasburgo è politica e inaccettabile

Il Presidente della Lega Nord: Noi siamo orgogliosi di quel che abbiamo fatto. Bossi: La UE multa l'Italia? La musica cambierà. Bonino: I Trattati internazionali non sono carta straccia. Gasparri (Pdl): Condanna su «valori astratti»

ROMA - «La condanna della Corte di Strasburgo è inaccettabile. E' una sentenza politica che dimostra, in maniera sempre più evidente, il disegno dell'Europa che vuole imporre regole che incentivano di fatto l'immigrazione clandestina con la conseguenza di non contrastare neanche la criminalità organizzata che si occupa del traffico di esseri umani». Lo ha dichiarato Federico Bricolo, presidente della Lega Nord a Palazzo Madama in riferimento alla sentenza di Strasburgo che ha condannato la politica dei respingimenti in Libia.
«Il tentativo è chiaro: l'Europa, dopo avere imposto al nostro Paese il taglio delle pensioni, l'aumento delle tasse e le misure vessatorie introdotte nel decreto di Natale dal Governo Monti, ora vuole anche toglierci tutti gli strumenti legali e legittimi - ha proseguito Bricolo - per individuare e bloccare il flusso di clandestini sulle nostre coste. Noi siamo orgogliosi per aver proposto e introdotto con il precedente Governo quelle norme di sicurezza e sappiamo che esse sono condivise dalla stragrande maggioranza dei nostri cittadini».
«Chi oggi plaude alla sentenza di Strasburgo deve aver chiaro - ha concluso Bricolo - che si mette contro la volontà popolare e contro l'Europa dei popoli. Un progetto che noi, invece, vogliamo difendere a tutti i costi»

Bonino: I Trattati internazionali non sono carta straccia - «Bisogna continuare a lottare e sperare. Spero davvero che, con il nuovo accordo con la Libia ma anche con la Tunisia e l'Egitto di cui abbiamo chiesto informazioni ma su cui non c'è alcuna trasparenza, questa pratica sia definitivamente archiviata». Lo ha detto a Sky Tg24 il vicepresidente del Senato Emma Bonino a proposito della condanna della Corte di Strasburgo all'Italia per i respingimenti di immigrati in Libia.

Orlando (Idv): Governo Berlusconi ha alimentato il razzismo - «La sentenza europea conferma, ancora una volta, che l'esecutivo Berlusconi ha alimentato il razzismo e la xenofobia. Con il suo governo, pieno di leghisti che volevano prendere gli immigrati a cannonate, il nostro Paese non è mai stato in Europa». E' quanto ha affermato in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, commentando il giudizio di condanna espresso oggi dalla Corte europea per i diritti umani sull'Italia.

Diliberto (Pdci): I danni di Berlusconi sono profondi - «Bene la condanna della corte europea, anche se non ridarà la vita a chi è morto nel dramma del 2009». Lo ha affermato in una dichiarazione Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci - Fds.
«Si dimostra, come diciamo da tempo, insieme a tutte le associazioni impegnate su questi temi, che l'impianto della legislazione sull'immigrazione del governo Berlusconi, a partire della Bossi-Fini, purtroppo ancora in vigore, è barbaro e non degno dello spirito della Costituzione. E si dimostra - ha aggiunto- quanto profondi siano i danni arrecati da vent'anni di Berlusconi e Lega».

Gasparri (Pdl): Condanna su «valori astratti» - «La sentenza della Corte europea che condanna il nostro Paese per aver rimandato clandestini in Libia è senza dubbio da approfondire. L'impressione è che a Strasburgo si ragioni su principi astratti». Lo afferma in una nota Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl. «La sicurezza delle frontiere - spiega - non è un problema che riguarda solo l'Italia, ma tutta l'Unione europea. Il governo Berlusconi aveva attuato la politica dei respingimenti sulla base di precisi accordi con la Libia e comunque in linea con il diritto internazionale. L'Unione, finora inerme - conclude Gasparri - ci dia piuttosto una mano perché non possiamo più permettere che le nostre coste siano invase da nuove ondate di immigrati. Né che trafficanti di schiavi continuino nella loro turpe attività sotto il silenzio colpevole della comunità internazionale. Le sentenze che prescindono dalla realtà possono essere pericolose».

Zaccaria (Pd): Colpo mortale alla politica del centrodestra - «La sentenza di condanna unanime dei respingimenti adottata dalla Corte di Strasburgo rappresenta l'ennesimo colpo, ci auguriamo definitivo, alla politica migratoria costruita in questi anni dai governi Berlusconi, fondata sul disprezzo dei diritti umani e sull'irrazionalità giuridica. Da oggi si cambi definitivamente strada, a cominciare dai nuovi accordi che il governo si appresta a stipulare con le autorità libiche». E' quanto hanno sottolineato in una nota Jean-Léonard Touadi e Roberto Zaccaria, deputati del Pd.

D'Alia (Udc): La condanna dovrebbe far impallidire la Lega - La condanna inflitta dalla Corte europea all'Italia sui respingimenti «dovrebbe far impallidire la Lega per aver pervicacemente proposto una politica disumana» sui temi dell'immigrazione. Lo dice il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia. «Finalmente - ha aggiunto D'Alia - c'è un giudice a Strasburgo che sanziona la legge 'tutta muscoli e poco cervello' portata avanti dal Carroccio in spregio alle più elementari nozioni di accoglienza umanitaria».

Ferrero: La Bossi-Fini va abolita - «La condanna della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo nei confronti dell'Italia per i respingimenti verso la Libia è un segnale positivo ed importante». Lo afferma, in una nota, Paolo Ferrero, segretario nazionale Rifondazione comunista - Federazione della Sinistra «Abbiamo sempre detto che i respingimenti dei migranti erano illegali e contrari ad ogni principio umanitario. Resta la responsabilità, pesantissima, per tutte le morti e - conclude Ferrero - le discriminazioni sancite dalla legge Bossi-Fini: va abolita».

Bossi: La UE multa l'Italia? La musica cambierà - L'Europa multa l'Italia per i respingimenti. Interpellato sul tema, Umberto Bossi si limita a dire, guardando evidentemente al futuro: «Adesso arriverà l'Europa delle regioni e la musica cambierà».

Di Pietro (Idv): La criminalità non è tra loro ma nelle Istituzioni - «Abbiamo sempre detto e ribadiamo che il pericolo per il nostro paese non sono i disperati che lasciano il proprio perché muoiono di fame. Il guaio del nostro paese è la dilagante criminalità fatta anche dagli stranieri ma pure di italiani e soprattutto nelle istituzioni». Lo ha detto Antonio Di Pietro, leader Idv, commentando la decisione dell'Europa che ha condannato l'Italia per i respingimenti in Libia. «E' stato un errore criminalizzare l'immigrazione senza distinguere tra immigrazione e criminalità», ha concluso.