30 luglio 2025
Aggiornato 16:30
Omelia in occasione dell'inizio della Quaresima

Bagnasco: Non tacere il male morale per timore umano

Il Cardinale e Arcivescovo di Genova: La Fede resta astratta se non si fa capacità di giudizio. Non esistono azioni meramente private

GENOVA - «Nella cultura del nostro tempo, nella società in cui viviamo, se la fede non diventa capacità di giudizio rimane astratta, un sentimento insignificante, in fondo, per la vita». Lo ha affermato il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, durante l'omelia della messa celebrata questa sera nella cattedrale del capoluogo ligure in occasione dell'inizio della Quaresima.
Il presidente della Cei ha poi sottolineato che «la vita degli altri non può esserci indifferente» perchè «sia nel bene che nel male la nostra esistenza è legata a quella di tutti». «Oggi -ha proseguito Bagnasco - in genere si è più sensibili alla carità per il bene fisico e materiale degli altri ma troppo spesso si tace circa la responsabilità spirituale dei fratelli».
«Siamo quindi esortati -ha concluso l'arcivescovo di Genova - a prenderci a cuore non solamente la carità in tutte le sue forme ma anche a non tacere di fronte al male morale per timore o rispetto umano, a non conformarci alle opinioni del mondo ma ad esprimere con umiltà ed amore il giudizio cristiano su ciò che - idee e comportamenti - è contrario a Dio e all'uomo». Fede diventi capacità di giudizio se no rimane astratta

Non esistono azioni meramente private - «Non esistono azioni meramente private come oggi si afferma. Sia il peccato che le opere d'amore - ha sottolineato Bagnasco - hanno anche una dimensione sociale, sempre». Secondo il presidente della Cei, «una mentalità individualista in cui uno vive soltanto di fronte a sè stesso, cercando tutt'al più di rispettare gli altri, conduce ad una cattiva solitudine ed induce a tiepidezza non solo nei rapporti ma anche nella vita spirituale».