19 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Partiti | Il futuro del PDL

Casini spariglia al centro e agita il Pdl, Berlusconi convoca summit

Nodo amministrative da sciogliere, ma la testa dell'ex Premier è sui processi e le aziende. Il punto è che l'orizzonte del voto amministrativo sta facendo riemergere le mai sopite lotte intestine tra falchi e colombe, con voci di scissioni o di imminenti addii che si moltiplicano

ROMA - Silvio Berlusconi se ne sta a Milano, con la testa - dice un po' sconsolato chi gli ha parlato - sulle sue aziende e i suoi processi: il calo della pubblicità per Mediaset, i pm di Milano che incombono tra Mills e Ruby e poi - l'ex premier ci pensa in continuazione - l'attesa per l'esito del ricorso di Fininvest sul Lodo Mondadori e il rischio di dover sganciare al nemico numero uno, Carlo De Benedetti, 564 milioni di euro.

Tutt'intorno il Pdl continua a vivere momenti di fibrillazione. Angelino Alfano ha provato a mettere una toppa all'affaire tesseramento, assicurando che ci sarà vigilanza sugli iscritti «a loro insaputa» e che i congressi sul territorio proseguiranno. Ma davanti c'è anche la necessità, che comincia a diventare stringente, di «chiudere» sulle amministrative: bisogna sciogliere il nodo dei candidati a Genova e a Palermo (dove il Terzo Polo presenta un suo candidato), ma anche a Lecce e Verona dove c'è da fare i conti con la candidatura del leghista Flavio Tosi. Ed è anche per dare un «segnale di vita» che Silvio Berlusconi ha deciso di convocare per lunedì sera a Villa Gernetto i vertici del partito e gli amministratori locali con l'obiettivo di ridare animo alle truppe e cercare di accelerare la pratica.

Per le Amministrative il PDL si prepara al peggio - Il punto è che l'orizzonte del voto amministrativo sta facendo riemergere le mai sopite lotte intestine tra falchi e colombe, con voci di scissioni o di imminenti addii che si moltiplicano. E' dunque altamente probabile che i conti si faranno dopo il test elettorale per il quale - per inciso - il Pdl si prepara al peggio. Berlusconi, a chi gli chiede lumi sul rapporto con la Lega, ribadisce che bisogna insistere perché ci sono margini per mantenere l'alleanza nelle città del Nord. Allo stesso tempo, però, Angelino Alfano continua a coltivare la possibilità di un asse con Pier Ferdinando Casini in vista del voto del 2013. Da qualsiasi parte il Pdl dovesse pendere, tuttavia, il rischio è che si perda per strada qualche pezzo.

Casini «accelera» al centro - Anche per questo oggi nel partito di Alfano i riflettori sono stati puntati sull'annuncio del leader Udc di un congresso straordinario. «Noi - ha detto Casini - abbiamo la necessità di creare un contenitore di forze diverse che si ponga l'obiettivo di guidare l'Italia». Insomma un'accelerazione verso un grande partito di centro che è bastata a far agitare il vertice pidiellino che teme un'opa «bianca». Qualche giorno fa anche Gianfranco Fini aveva cominciato a parlare della nascita di un partito della nazione, ma da Fli c'è anche chi, come Carmelo Briguglio, mette in guardia dal ripetere gli stessi errori del passato, replicando la nascita del Pdl «Fli e Udc - ha osservato - si devono ritrovare, insieme a Mpa e Api, in un rassemblement, in un'alleanza, in una federazione plurale, ma non in un partito unico».