16 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Media | Il caso RAI

Lei: Lavoro in autonomia, chiedo giudizio sui miei risultati

La dg della Rai in una intervista al settimanale l'«Espresso»: Io vado avanti, la riforma è un problema di Governo e Parlamento. Ritengo più utile mettere le mie energie al servizio delle cose che posso fare realmente

ROMA - «Io ho rispetto per la politica. Il nostro azionista è il governo, i consiglieri sono nominati dalla commissione di Vigilanza. Detto questo, ritengo di avere sufficiente autonomia e vivo questo lavoro come una missione». La dg della Rai Lorenza Lei, in una intervista al settimanale l'Espresso, si è detta convinta che la pressione della politica su viale Mazzini sia «né più né meno di quanto la legge autorizzi».
Lei ha evitato di entrare in polemica con la denuncia di paralisi della governance Rai venuta dal Presidente Garimberti, all'indomani della spaccatura in cda sulle nomine alla direzione di Tg1 e Tgr.«Non intervengo sulle parole del presidente. Ma il non governo significa non aver fatto niente. Non è così. La Rai è servizio pubblico, quindi raccoglie e rappresenta in sé molte, moltissime anime. Il problema non è il governo semmai - ha sottolineato - è la condivisione, la più ampia possibile».

Il premier Monti ha affrontato il tema spinoso della governance. Torna in ballo la figura dell'amministratore unico. Si candida? «È materia - ha risposto Lei - di cui può parlare il governo e il Parlamento. Ritengo più utile mettere le mie energie al servizio delle cose che posso fare realmente. Soprattutto ora che i mesi che ci separano dall'approvazione del bilancio sono fondamentali per assumere decisione necessarie per lo sviluppo dell'azienda».
Quanto alla possibilità di restare al suo posto anche oltre la scadenza del mandato, «sono disposta - ha detto ancora Lei- a lavorare sodo come ho sempre fatto. Ai primi di marzo presenterò il piano industriale 2012-2014, ci sono molte scelte da affrontare. Sarò felice di parlarne non appena il livello di condivisione e approfondimento con il cda me lo consentirà. Naturalmente su un piano di correttezza e di rispetto delle attribuzioni di ognuno». E «intanto la Rai, nonostante polemiche, ingerenze, contestazioni, il canone più basso e più evaso d'Europa, ha vinto la stagione e tenuto la leadership degli ascolti. Per il resto, porte aperte: con Santoro ho un ottimo rapporto, aspetto i suoi nuovi progetti. E sono in attesa di ricevere proposte per la Annunziata dal direttore di rete Antonio Di Bella. E che dire di Fiorello? È stato un successo senza precedenti negli ultimi anni».