16 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Dopo la scossa di magnitudo 5.4 di ieri pomeriggio

Terremoti, chiuse tutte le scuole in provincia di Parma

Caduti calcinacci e cornicioni, crollate 2 statue Reggia Colorno. L'epicentro è stato sull'Appennino a Marra di Corniglio, ma la scossa si è avvertita nel capoluogo e nella Bassa

PARMA - Dopo la scossa di magnitudo 5.4 di ieri pomeriggio, in via precauzionale, resteranno chiuse tutte le scuole nella provincia di Parma. Il Prefetto di Parma, Luigi Viana, lo ha annunciato al termine della riunione del tavolo di crisi, che si è tenuto in via del Taglio, subito dopo la scossa.
L'epicentro è stato sull'Appennino a Marra di Corniglio, ma la scossa si è avvertita nel capoluogo e nella Bassa. Alla riunione in via del Taglio hanno partecipato autorità e forze dell'ordine per una prima valutazione dei danni che - spiega al provincia - «non risultano aver coinvolto in modo grave persone». Le prime chiamate ai vigili del fuoco sono arrivate dalla città. Quando è stato chiaro che l'epicentro era sull'Appennino è stato compiuto un volo sulle zone coinvolte e come ha sottolineato il comandante Paolo Maurizi non risultano crolli significativi. I vigili del fuoco hanno compiuto in questi giorni circa 200 sopralluoghi in città e nella Bassa parmense.

Nella Reggia di Colorno invece sono cadute due statue - Il presidente della provincia Vincenzo Bernazzoli, dopo aver contattato i sindaci dei comuni più vicini all'epicentro - Berceto, Monchio e Corniglio - ha riferito che non hanno segnalato problemi significativi. Nella Reggia di Colorno invece sono cadute due statue, una nella facciata sulla piazza che è stata chiusa come ha comunicato il comandante provinciale dei Carabinieri Carlo Cerrina. Crolli esterni anche per la cappella ducale di San Liborio. Con la Soprintendenza è stato fatto un primo sopralluogo, ma le verifiche proseguiranno nei prossimi giorni.

Non ci sono danni a nuclei abitativi, solo ad alcuni edifici storici: lo ha detto il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, per cui uno sciame sismico non prelude per forza a un grave evento sismico, e le vere domande che i cittadini si devono porre di fronte al rischio terremoto sono quelle relative alla prevenzione. «Gli sciami sismici non preludono a niente nel senso che può esserci un evento come c'è stato all'Aquila, e può non esserci un evento. Il problema non è porsi la domanda 'ci sarà o non ci sarà la scossa'. Le domande da farsi sono «in che zona vivo, in che edificio vivo, il mio comune ha un piano antisismico?»