18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Sostituito il capogruppo della Lega alla Camera

Lega: via Reguzzoni. Domenica sul palco Bossi, Calderoli e Maroni

Il capogruppo del Carroccio sostituito con Dozzi a 24 ore dalla manifestazione di Milano. Maroni: Nessuna spaccatura, respinta l'operazione contro di me. Cota: Faremo i congressi, ma Bossi è più che mai leader. Bersani: A rimorchio del miliardario per avere un ruolo a Roma

MILANO - Umberto Bossi, al termine di una riunione dei vertici della Lega ha annunciato alla Padania che Marco Reguzzoni sarà sostituito da Paolo Dozzo alla presidenza del gruppo alla Camera. «Ognuno - ha sottolineato Bossi- ha fatto un passo indietro. Sia Maroni che in fondo è stato danneggiato per la scelta del Movimento - un riferimento al veto sui comizi poi rimosso, - sia Reguzzoni che pur essendo stato un buon capogruppo ha fatto a sua volta un passo indietro». E così a 24 ore dalla manifestazione anti-Monti a piazza Duomo, la Padania potrà mettere in prima pagina una grande fotografia con lo stato maggiore del Carroccio.
Sul palco saliranno i tre big del movimento, Roberto Calderoli, Roberto Maroni e Umberto Bossi. Il clima all'interno della Lega rimane surriscaldato. Ma «si è risolta una importante questione sotto la guida di Bossi, grazie al quale è stata trovata compattezza e unità» ha commentato Roberto Maroni.
Nella sede della Lega ieri oltre a Bossi, Maroni e Calderoli c'era proprio Reguzzoni, protagonista principale del duello con l'ex ministro dell'Interno.
Mentre i veleni sotterranei continuano, l'ex ministro Maroni minimizza e ha circoscritto lo scontro: «Ma quale spaccatura della Lega? - ha detto - C'è stata un'operazione contro di me rispedita al mittente».

Maroni: Nessuna spaccatura, respinta l'operazione contro di me - «Ma quale spaccatura della Lega?». Roberto Maroni, a margine del suo intervento al liceo scientifico Carlo Alberto di Novara sulla mafia, prende le distanze dall'ipotesi di una spaccatura interna alla Lega. E ribadisce: «C'è stata un'operazione contro di me, rispedita al mittente».
L'ex ministro dell'Interno poi ha ricordato quanto avvenuto mercoledì scorso a Varese: «C'è stato un grande abbraccio oltre a una grande manifestazione di affetto da parte delle migliaia di militanti della Lega, nei miei confronti e verso Bossi», sottolineando che per lui la giornata di Varese «è stata una fortissima emozione che non provavo da tantissimo tempo e che ci ha rincuorato tutti». Maroni ha concluso: «Questa è la Lega con la L maiuscola».

Cota: Faremo i congressi, ma Bossi è più che mai leader - I congressi nel Carroccio «si faranno», ma è altrettanto vero che nella Lega «Bossi è più che mai il leader». Lo ha assicurato il governatore piemontese Roberto Cota a margine di un incontro con Roberto Maroni, presso il liceo Carlo Alberto di Novara, sulla lotta alla mafia e la legalità.
«So quel che dico, ho visto l'ovazione che la sala di Varese ha tributato a Bossi», ha aggiunto Cota.

Bersani: A rimorchio del miliardario per avere un ruolo a Roma - La Lega è ancora legata da un patto con il «miliardario» Berlusconi per poter restare a Roma. Lo denuncia Pier Luigi Bersani che nella relazione all'assemblea nazionale ricordato: «Abbiamo visto alla Camera sul caso Cosentino una inquietante solidarietà tra Pdl e Lega e il riaffiorare di vecchi patti, a quanto pare, inscindibili. Allora è vero che l'autonomia della Lega non c'è più - ha detto il segretario del Pd - è vero che non era solo questione di un patto di maggioranza. Adesso la maggioranza non c'è più ma la complicità è rimasta» e la Lega è ancora «a rimorchio del miliardario sperando che Berlusconi si decida a fare cadere il governo così da tornare al vecchio patto e avere un ruolo a Roma, che sarà anche ladrona ma che resta piuttosto accogliente».