28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Proposta di Legge costituzionale alla Camera

Lega: Via i Senatori a vita, istituto vetusto e senza senso

La Deputata del Carroccio Francesca Martini: «Da Napolitano uso poco istituzionale di questa prerogativa»

ROMA - L'istituto dei senatori a vita è «vetusto», «anomalo», «senza senso», quindi va abolito. Non ci gira intorno la proposta di legge costituzionale presentata dalla Lega alla Camera: dalla nostra Costituzione va abrogato il secondo comma dell'articolo 59, quello che dà al presidente della Repubblica il potere di «nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario».

«In un momento di rinnovamento della politica - ha spiegato la deputata del Carroccio Francesca Martini in una conferenza stampa alla Camera - è fondamentale rispondere alla richiesta popolare abolendo un istituto vetusto che viola anche gli assetti delle maggioranze. Ci sono tanti modi per omaggiare chi ha fatto bene alla patria. Ma l'omaggio di senatore a vita non ha più senso di essere».

«Si tratta di un istituto anomalo - le ha fatto eco Manuela Dal Lago, prima firmataria del testo - nemmeno i padri costituenti lo avevano previsto. Furono i parlamentari a proporlo e approvarlo. I senatori a vita hanno spesso alterato la volontà popolare: Prodi ha governato per un anno e mezzo grazie all'ausilio costante dei senatori a vita».

Nel corso della conferenza stampa di presentazione della pdl, cui hanno preso parte anche Alessandro Montagnoli e Massimiliano Fedriga, non è mancata la stoccata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che, secondo Dal Lago, «ha fatto un uso poco istituzionale» della prerogativa di scegliere i senatori a vita «nominando Monti per dargli una funzionalità politica rispetto a ciò che il capo dello Stato avrebbe fatto poco dopo, cioè nominarlo premier». I senatori a vita, inoltre, sono un costo: «Oltre un milione l'anno», spiega la deputata della Lega.