31 luglio 2025
Aggiornato 08:00
Nonostante le ordinanze di molti sindaci

Capodanno di morti e feriti, mai così tanti in 10 anni. Divieti inutili

Il bilancio ufficiale fornito dalla polizia parla di due deceduti (nel napoletano e a Roma) e 561 persone in ospedale, con ferite anche gravi, dei quali 76 (il 13%) sono ragazzini sotto i dodici anni

ROMA - Nonostante le ordinanze di molti sindaci che avevano vietato i fuochi d'artificio, è stato un capodanno tra i più tragici degli ultimi anni dal punto di vista di morti e feriti. Il bilancio ufficiale fornito dalla polizia parla di due deceduti (nel napoletano e a Roma) e 561 persone in ospedale, con ferite anche gravi, dei quali 76 (il 13%) sono ragazzini sotto i dodici anni. Erano 10 anni (dal 2001: 4 morti e 800 feriti) che a capodanno non si registrava un numero di morti superiore a uno.

Questa la serie storica dei bilanci di morti e feriti a capodanno nell'ultimo decennio: nel 2001 4 morti e 800 feriti; nel 2002 circa 550 feriti; nel 2003 un morto e circa 570 feriti; nel 2004 circa 580 feriti; nel 2005 circa 550 feriti; nel 2006 un morto e circa 580 feriti; nel 2007 circa 530 feriti; nel 2008 un morto e circa 470 feriti; nel 2009 un morto e circa 380 feriti; nel 2010 oltre 500 feriti; nel 2011 un morto e circa 500 feriti.

La Campania, e il napoletano in particolare, si confermano anche quest'anno tra le zone più a rischio incidenti. Proprio nel territorio del capoluogo dal 2008 ci sono stati tre morti nella notte di capodanno. La scorsa notte il bilancio è salito a quattro morti in cinque anni, anche se quest'ultimo decesso - come altri in passato - non è direttamente legato ai fuochi d'artificio.
A Casandrino, in provincia di Napoli, Marco D'Apice, 38 anni proprietario del ristorante Villa Alexus in via Paolo Borsellino, è stato infatti ucciso da un colpo di pistola esploso in modo accidentale durante i festeggiamenti di fine anno, forse da qualcuno che si trovava nei pressi del suo locale. Sul luogo dell'incidente gli uomini della Scientifica hanno rinvenuto nove bossoli di pistola calibro 7,65, ma l'arma dalla quale sono stati esplosi i colpi non è stata ancora ritrovata.

L'altra vittima a Roma, dove il sindaco Gianni Alemanno aveva deciso di non emanare un'ordinanza antibotti spiegando che sarebbe stata inutile, perchè nella capitale «le gesta più pericolose avvengono in una chiave abusivista» e comunque la città «ha sempre tenuto sotto controllo questo fenomeno».