28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Piano industriale 2012-2014

RAI, ok unanime al piano Lei. Opposizione: primo passo

Tra le misure, l'integrazione Rainews-Televideo, l'ottimizzazione sulle sedi di corrispondenza all'estero, cessione di parte del patrimonio immobiliare e sua valorizzazione. Risparmi per 85 milioni di euro. La prossima settimana il «nodo» Minzolini

ROMA - L'ok in Cda è stato unanime, perché anche per l'opposizione il risparmio di 85 milioni di euro è un primo passo nell'azione di risanamento indispensabile per la Rai. Il Piano di risanamento presentato da Lorenza Lei passa, il Dg e la sua squadra incassano un risultato, ma sono ancora molte le questioni da risolvere sul fronte economico, alcune anche strutturali, in vista del Piano industriale 2012-2014. Sul fronte editoriale c'è poi il nodo Minzolini, in vista di un possibile rinvio a giudizio su cui i magistrati romani decideranno martedì prossimo.

Tagli per 85 milioni di euro - Lei è soddisfatta, per il Dg il sì unanime premia il lavoro della squadra che ha messo a punto i tagli per 85 milioni di euro che, dopo quelli approvati a maggio per 70 milioni, consentono di iniziare a rientrare del passivo previsto per il 2012 (supererebbe i 100 milioni) dovuto all'esborso dei diritti tv per Olimpiadi ed Europei di calcio. Tra le misure, l'integrazione Rainews-Televideo, l'ottimizzazione sulle sedi di corrispondenza all'estero, cessione di parte del patrimonio immobiliare e sua valorizzazione. Altre saranno previste nel nel budget 2012 e, informa l'azienda, troveranno completamento nel Piano Industriale 2012-2014 attualmente in fase di predisposizione.

Rizzo Nervo: occorrono scelte coraggiose - E' quello, per i consiglieri d'opposizione, un altro appuntamento importante: con gli interventi di oggi si compie un primo passo, ma non è sufficiente, altro resta da fare. Occorrono «scelte coraggiose», dice Nino Rizzo Nervo, e ci sono interventi «strutturali di riorganizzazione aziendale non sono più rinviabili», tra cui una «revisione del perimetro dell'offerta editoriale per renderlo più competitivo». C'è poi la parte che non compete all'azienda ma al Governo, sul fronte della lotta all'evasione del canone e dell'annosa questione della contabilità separata, in questo serve «un'azione rigorosa». Gli occhi sono puntati sul nuovo Governo: da ieri, oltre al Tesoro, c'è anche il riferimento allo Sviluppo economico con il sottosegretario alla Presidenza Paolo Peluffo (delega all'Informazione e alle Comunicazioni). «Se risolverà l'emergenza economica il Governo metterà anche mano alla situazione in Rai - ragiona una fonte parlamentare d'opposizione - sponsorizzando magari la legge per una nuova Governance o comunque puntando su una forte squadra per il vertice», in scadenza a marzo.

La prossima settimana il «nodo» Minzolini - Giovedì il Cda si riunisce di nuovo, all'ordine del giorno tre nomine, due delle quali rinviate a giugno per il nodo Rai due, poi superato con la nomina di Pasquale D'Alessandro: Valerio Fiorespino alle Risorse Tv, Carlo Nardello alla Direzione strategica. Attesa poi la nomina di Giancarlo Biacca per la vice direzione abbonamenti. Poi ci sarà il nodo Minzolini, dopo il crollo di share domenica sera e in vista del possibile rinvio a giudizio su cui il giudice deciderà il 6 dicembre. Resta forte il pressing per la sostituzione del direttorissimo, per il quale la sospensione non sarebbe automatica in caso di rinvio a giudizio: palla quindi a Lei che in Vigilanza aveva assicurato di valutare «tutto il necessario».