5 maggio 2024
Aggiornato 11:30
Mediazione Odg-Fnsi-Asp

La Camera annulla delibera anti-zoom, fotografi si danno regole

Divieto di immortalare telefonini e lettere. La mediazione è stata immediatamente sottoposta ai fotografi interessati in un incontro questo pomeriggio: a loro spetta l'ultima parola, da dare entro giovedì, ma l'orientamento sembra essere positivo

ROMA - Sarà annullata la delibera anti-zoom dell'ufficio di presidenza della Camera di mercoledì scorso: per accedere alla tribuna stampa dell'Aula, i fotografi non dovranno più firmare il modulo in cui si impegnavano a non usare strumenti di ripresa senza i quali sarebbe impossibile immortalare così da vicino certi comportamenti di deputati o membri del governo presenti in Aula lesivi della privacy ma si doteranno di un proprio codice di autoregolamentazione e daranno vita entro il 31 dicembre a un'associazione fotografi parlamentari. Sarà quest'ultima, e non il collegio dei questori, a comminare le eventuali sanzioni e a regolare gli accessi al palazzo. E' questa la mediazione raggiunta da Ordine dei giornalisti, Fnsi e Associazione stampa parlamentare in un incontro oggi con il presidente della Camera, Gianfranco Fini, il suo portavoce Fabrizio Alfano, il segretario generale, Ugo Zampetti, il capo ufficio stampa di Montecitorio, Beppe Leone.

Fotografi favorevoli - La mediazione è stata immediatamente sottoposta ai fotografi interessati in un incontro questo pomeriggio: a loro spetta l'ultima parola, da dare entro giovedì, ma l'orientamento sembra essere positivo. La Camera, infatti, ha sostanzialmente accettato la proposta di codice di autoregolamentazione elaborata dai fotografi, emendandola soltanto in due punti. I fotografi e i cineoperatori si impegnano, recita il codice, «a non diffondere fotografie e riprese visive atte a rilevare comunicazioni telefoniche, telematiche ed epistolari di deputati e membri del governo presenti in Aula, a non diffondere fotografie e riprese visive non essenziali per l'esercizio del diritto di cronaca relativo all'attualità e allo svolgimento dei lavori in Aula, a non utilizzare tecniche di rielaborazione di riprese fotografiche e visive che comportino un danno alla dignità della Camera e dei membri del governo presenti in Aula e al diritto alla riservatezza, ad adottare provvedimenti sanzionatori nei confronti dei colleghi che non si attengano al codice di autoregolamentazione».

Divieto di immortalare telefonini e lettere - Secondo il nuovo codice, insomma, non potrà più accadere che si fotografi il telefonino di un deputato, come avvenuto nel caso del display con le ultime chiamate del coordinatore Pdl Denis Verdini. Più controversa invece la questione dei bigliettini, come quello mandato dal vicesegretario del Pd, Enrico Letta, al presidente del Consiglio, Mario Monti, e immortalato dagli obiettivi dei fotografi: secondo Fini, che ha voluto si aggiungesse al codice l'aggettivo 'epistolare', quella comunicazione attiene alla «segretezza della corrispondenza» prevista dalla Costituzione (mentre, sempre secondo il leader di Fli, l'appunto preso dall'ex premier Silvio Berlusconi «8 traditori» no). Diverso il parere del presidente dell'Odg, Enzo Iacopino, di quello dell'Fnsi, Roberto Natale, e di quello dell'Asp, Pierluca Terzulli. I tre si sono impegnati, in caso di controversia con la Camera su futuri casi del genere, a stare al fianco dei fotografi parlamentari.

FNSI: Contributo di credibilità alle Istituzioni - «Non è detto - ha spiegato Natale - che il codice di autoregolamentazione risolva tutti i problemi ma noi vi sosterremo in caso di scontro». Secondo il presidente di Fnsi, con la mediazione raggiunta, «portiamo un contributo di credibilità alle Istituzioni cui avrebbe fatto molto male dare l'impressione al paese di non voler far sapere ciò che accade. La settimana scorsa hanno cercato di limitare il nostro diritto a informare. Il giornalismo italiano ha detto non se ne parla e ora ne stiamo uscendo con un'associazione e un codice di autoregolamentazione».
«Fini non è il padrone della Camera - ha spiegato Iacopino - quindi non ha potuto sospendere subito la delibera che solo per la giornata di oggi resta in vigore ma ha ritenuto di potersi impegnare a parlare con gli altri membri dell'ufficio di presidenza e di annullarla da domani». Un nuovo ufficio di presidenza sarà convocato non appena i fotografi daranno il loro via libera ufficiale al codice che si sono impegnati a sottoscrivere. Venerdì o lunedì, comunque entro la prima seduta della prossima settimana che dovrebbe essere martedì prossimo.