5 maggio 2024
Aggiornato 12:30
La politica italiana vista dagli USA

«Silvio riappare e... se la prende coi comunisti»

Lo scrive oggi il New York Times parlando dell'ex premier italiano: «Ma senza di lui l'Italia potrebbe iniziare a pensare al futuro»

ROMA - la criticità della situazione finanziaria del paese lo ha costretto ha lasciare la carica - scrive oggi il New York Times parlando dell'ex premier italiano - «ma Silvio Berlusconi non è ancora andato via. Domenica, il primo ministro deposto è tornato in pubblico» e - domanda il giornale - cosa pensate che abbia detto? La risposta è lineare, e impietosa: da Berlusconi non abbiamo sentito, scrive, «nessun mi dispiace, nessun rimorso e, senza dubbio, nulla di costruttivo». Ancora una volta, invece, l'ex premier è tornato a evocare «la minaccia comunista».

«La minaccia comunista! Questo - prosegue il quotidiano - è stato il bersaglio che Berlusconi ha usato per tutta la sua carriera politica e con un successo che ha dello scioccante, considerato che si tratta di qualcosa che non ha nulla a che fare con la situazione attuale dell'Italia».
Nel discorso di domenica a Verona, continua il quotidiano americano, «il tono era di sfida» e Berlusconi è sembrato convinto che, «alla conclusione del governo tecnico», il centrodestra tornerà al governo. Nelle sue parole sono tornati a risuonare temi antichi: lo «stato di polizia», e, appunto, «i comunisti».
Il passato potrebbe ripetersi? Tutto potrebbe tornare come ieri? Per il New York Times, forse questa è l'ambizione di Berlusconi. Ma l'auspicio per l'Italia è diverso. «Non è irragionevole sperare che gli italiani traggano vantaggio dalla estromissione di Berlusconi e iniziano a prepararsi sul serio per il futuro».