19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Tangenti a Palermo

Mazzette al Comune di Palermo: cinque arresti

Chiedevano soldi per velocizzare il rilascio delle licenze. A firmare gli ordini di custodia cautelare è stato il gip Ferdinando Sestito su richiesta del pm Ennio Petrigni

PALERMO - Tre dipendenti del Comune di Palermo e due liberi professionisti sono stati arrestati dalla polizia la notte scorsa nel capoluogo siciliano perché coinvolti in un presunto giro di tangenti destinate al rilascio di autorizzazioni in favore di imprenditori o commercianti. A firmare gli ordini di custodia cautelare è stato il gip Ferdinando Sestito su richiesta del pm Ennio Petrigni che ha coordinato l'inchiesta insieme al procuratore aggiunto Leonardo Agueci; gli ordini sono stati eseguiti dagli investigatori della sezione reati contro la Pubblica Amministrazione.

Chiedevano soldi per velocizzare il rilascio delle licenze - Secondo gli inquirenti, i cinque, che devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla concussione, corruzione e falsità ideologica, avevano messo su un grosso giro di tangenti per far sì che si velocizzassero i tempi per le concessioni delle licenze comunali e il disbrigo delle pratiche pratiche. Le «mazzette» venivano pagate soprattutto nel settore dei servizi alle imprese, nel settore dell'urbanistica, e dell'edilizia. A far scattare le indagini, nel 2009, era stata la denuncia di un gestore di giostre, che aveva parlato delle richieste di denaro avanzata da parte di un geometra del Comune.
Le investigazioni si sono avvalse delle intercettazioni ambientali, che hanno smascherato i tre dipendenti comunali che si occupavano delle pratiche per il rilascio di autorizzazioni e licenze su aree pubbliche per attività commerciali, e i due professionisti incaricati di stilare i relativi progetti. I particolari dell'operazione verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa in programma alle 10,30 presso la palazzina «M» del Tribunale di Palermo.