29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Ingroia: La mia era una provocazione, ha avuto effetto

Cascini critica Ingroia: Alle Toghe si addice la prudenza

Il Segretario dell'ANM: Soprattutto ai Magistrati più esposti. Cicchitto: Grave questione istituzionale. IdV: Polemiche strumentali. Granata: Siamo al suo fianco

ROMA - Critiche al pm palermitano Antonio Ingroia che al congresso del Pdci si è definito «pm partigiano» dal segretario dell'Anm Giuseppe Cascini.
«Ho sempre sostenuto che i magistrati particolarmente esposti, a causa delle loro indagini e delle attività che svolgono, dovrebbero avere particolare prudenza nell'esprimere valutazioni di carattere generale sulla politica del Paese. Devono essere prudenti per rispetto del tipo di indagini e attività che svolgono. Bisogna evitare equivoci che possano appannare l'immagine di imparzialità di un magistrato», ha detto Cascini al quotidiano online Affaritaliani.it

Ingroia: La mia era una provocazione, ha avuto effetto - Nessun passo indietro: Antonio Ingroia, procuratore aggiunto a Palermo investito dalle polemiche per il suo intervento di ieri al congresso del Pdci, rilancia oggi la sua presa di posizione in una intervista a Radio Ies di Roma, diffusa dall'ufficio stampa dell'emittente e ascoltabile anche su Youtube: «La mia - afferma - è stata intenzionalmente un'affermazione forte, provocatoria. Viste le reazioni la provocazione ha avuto effetto. Evidentemente definirsi 'partigiano della Costituzione' è diventata una bestemmia. L'arretramento del dibattito su temi come questo è dovuto anche all'imbarbarimento del sistema politico».
«Era ovvio - spiega il magistrato - che fosse un intervento caricato, posto a creare i presupposti per un dibattito su alcuni temi cruciali come la libertà di espressione e di opinione, anche da parte dei magistrati. Spero che, al di là della tempesta di alcune reazioni, si riesca a cogliere l'occasione per un dibattito sereno su alcuni temi cruciali come la libertà di espressione e di opinione anche da parte dei magistrati, sul diritto o meno dei magistrati di partecipare al dibattito pubblico su temi che hanno a che fare con la professione di magistrati, senza per questo sentirsi imbavagliati perché appena apri bocca sei bollato come magistrato politicizzato».

Cicchitto: Grave questione istituzionale - «Prendiamo atto che il dottor Ingroia, anche nella sua qualità di magistrato ha svolto consapevolmente un ruolo di provocazione politica, non certo con l'obiettivo di difendere la Costituzione - che egli viola venendo meno ai suoi doveri di imparzialità sanciti proprio dalla nostra Carta fondamentale - ma con quello di mettersela sotto i piedi a partir dallo stato di diritto fondato sulla divisione dei poteri». Lo ha denunciato Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera.
«Per dirla fuori dai denti: se un magistrato che si occupa dei rapporti mafia-politica, che è dotato del potere di inviare avviso di garanzia, di realizzare custodie cautelari, di usare pentiti, a sua volta scende in politica e quindi evidentemente può servirsi dei poteri di cui è dotato anche per mascariare gli avversari politici - ha detto ancora Cicchitto in una nota - è evidente che si crea in Italia una situazione anomala e insostenibile, con un ruolo inusitato di una parte della magistratura, evidentemente quella politicizzata, alla quale fa paradossalmente riferimento lo stesso Ingroia».
«Ma è chiaro che a questo punto, al di là delle battute polemiche, tutto ciò mette in evidenza l'esistenza di una gravissima questione istituzionale che - ha concluso Cicchitto - va posta e affrontata nelle sedi sue proprie».

IdV: Ingroia difende la legalità, polemiche strumentali - «A cosa serve fare polemiche strumentali contro chi è impegnato su un versante difficile, rischioso e complesso come quello della difesa della legalità?». E' quanto domanda in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che aggiunge: «La tutela della legalità costituzionale costituisce un dovere per ogni cittadino e deve caratterizzare l'impegno coerente di tutti coloro che hanno incarichi istituzionali e ricoprono pubbliche funzioni. Credo sia questo il compito istituzionale di tutti i cittadini, dal capo dello Stato fino all'ultimo, in ordine di tempo, che abbia assunto una pubblica funzione».

Granata: Nessuno tocchi Ingroia, siamo al suo fianco - Il vicepresidente dell'antimafia Fabio Granata, si schiera al fianco del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, investito dalle polemiche per il suo intervento di ieri a Rimini al congresso del Pdci. «Ingroia, solo nell'ultimo anno, è intervenuto - sottolinea in una nota l'esponente finiano - in due manifestazioni di Fli, sostenendo le stesse tesi e testimoniando un impegno civile analogo a quello del suo maestro, Paolo Borsellino».
Granata conclude: «In questi tempi bui siamo tutti partigiani di legalità e Costituzione, contro mafie, affaristi e cricche e al fianco di Antonio Ingroia».

Diliberto: Su Ingroia Pdl sieropositivo a intrallazzo - «Chi è abituato a lavorare nei sotterranei non può comprendere la trasparenza di Ingroia. Ormai tutto il Pdl è contagiato da una sorta di sieropositività da intrallazzo, il Pdl soffre delle cose fatte alla luce del sole come avviene nei nostri Congressi». Lo afferma in una nota Oliviero Diliberto, segretario del Pdci. «Esiste un solo vaccino: un bagno di umiltà e onestà che deve arrivare dal voto. La sinistra ha il dovere di unirsi per iniziare la decontaminazione dell'Italia da una vera e propria pestilenza del XXI secolo».

Quagliariello: E' Ingroia che viola la Costituzione - «La Costituzione dispone di strumenti di difesa previsti dall'ordinamento: il presidente della Repubblica (che è anche presidente del Csm), e la Corte Costituzionale». Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato.
«Non è un caso - prosegue - che in questo equilibrio istituzionale ai magistrati sia attribuito soltanto il potere di rivolgersi alla Consulta, e non quello di dispensare giudizi di costituzionalità. Interventi sbagliati come quelli del dottor Ingroia, dunque - conclude Quagliariello - con la scusa di difendere la Costituzione di fatto la violano, e rischiano di trasformarla da Carta di tutti in foglia di fico dietro la quale coprire interventi politici».

Storace: Cascini su Ingroia ha una posizione ipocrita - «Rispettosamente parlando, va giudicata come ipocrita la posizione di Cascini su Ingroia. Quanto fu prudente lui quando bollò la maggioranza come non legittimata alle riforme? Ovvio che la periferia palermitana si allinei....». Lo ha scritto in una dichiarazione Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra.