29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario

Sanità: dal 2009 in Italia 470 casi con 329 morti, il 54% al Sud

I presunti errori sono 326, la maglia nera alla Calabria. Trentino, Molise e Sardegna le regioni migliori. Regione Sicilia: Su malasanità informazioni non corrette

ROMA - Dall'aprile 2009 allo scorso 30 settembre sono 470 con 329 decessi, in totale, i presunti casi di malasanità in Italia all'esame della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario. Più della metà sono avvenuti al Sud e la 'maglia nera' va alla Calabria, con 97 presunti casi di cui 78 conclusi con il decesso del paziente. Si tratta di segnalazioni, che non necessariamente corrispondono alla realtà.
Dei 470 casi, 326 sono «presunti errori» addebitabili al medico o alle struttura ospedaliera (ad esempio una pinza lasciata nello stomaco durante un'operazione, un tumore non diagnosticato): 223 di questi si sono conclusi con il decesso del paziente. Gli altri, 144, sono «altre criticità» (intervento tardivo di un'ambulanza o la mancanza di strumenti di primo intervento), delle quali 106 concluse con la morte del paziente.

Nella classifica regionale, le ultime posizioni vanno a Calabria (97 casi globali e 78 decessi), Sicilia (91 casi e 66 decessi), Lazio (51 casi e 35 decessi) e Campania (31 casi e 25 decessi). Alle prime posizioni si attestano invece il Trentino-Alto Adige (un caso con un decesso), il Molise (2 casi con un decesso) e la Sardegna (2 casi con 2 decessi).
La somma dei casi globali in Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata, Campania e Molise (256 casi) corrisponde al 54,4% del totale; la somma dei casi conclusi con la morte del paziente, sempre nelle regioni del Sud (193), corrisponde invece al 58,6%.

SiSi tratta di casi per lo più, ma non necessariamente, verificatisi nello stesso arco di tempo, denunciati alla Commissione tramite esposto o arrivati alla pubblica attenzione tramite articoli di stampa», spiega Leoluca Orlando, presidente della Commissione errori sanitari: «La Commissione non ha poteri di gestione e competenze amministrative né sanzionatorie, ma può sollecitare a porre in essere ogni azione per l'accertamento di responsabilità e per l'adozione di misure sanzionatorie o cautelari a carico degli eventuali responsabili.

Troppo spesso casi di malpractices potevano e potrebbero essere evitati, qualora gli operatori provvedessero o avessero provveduto a denunciare spontaneamente anomalie e disfunzioni; ma pratiche purtroppo diffuse di selvaggio spoil system rischiano di indurre l'operatore ad essere più preoccupato di non creare problemi al manager o al politico che procede alla nomina, piuttosto che provvedere, in condizioni di sicurezza per sé e per i pazienti, lo svolgimento della propria attività istituzionale.
Riteniamo dunque - prosegue - che superare un certo clima di preoccupazioni e di paure diffuso tra i professionisti della sanità ed evitare esempi controproducenti di difesa corporativa siano condizioni indispensabili per un corretto funzionamento del sistema».
Da un ragionamento sul tema dobbiamo, per completezza e correttezza di esame, ricordare che accanto a esempi di malpractices mediche, si registrano spesso anche casi di mali legali, ovvero di avvocati che non rispettano regole deontologiche nell'assistere i parenti delle vittime o le vittime stesse degli errori sanitari, così come casi di mali malati, ovvero pazienti che strumentalizzano eventi negativi non sempre legati a responsabilità personali o gestionali. Ci sono, infine i 'mali assicuratori' che non sempre adempiono al loro ruolo e ai loro obblighi in modo tempestivo e adeguato», conclude Orlando.

Regione Sicilia: Su malasanità informazioni non corrette - «Spieghi il presidente Orlando da quali fonti ha attinto i dati per stilare la sua classifica della malasanità e con quale metodologia ha verificato i presunti casi di malasanità. Spieghi se ha semplicemente tenuto conto delle denunce dei cittadini che hanno trovato spazio sui giornali o se ha seguito il protocollo nazionale sugli eventi sentinella».
L'assessore per la Salute della Regione Sicilia, Massimo Russo, risponde così al dossier diffuso dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari, della quale è presidente Leoluca Orlando, secondo cui Calabria, Sicilia e Lazio farebbero registrare il maggior numero di casi di presunta malasanità dal 2009 a oggi.
«Spieghi ancora - continua Russo - quali casi da lui citati hanno poi trovato riscontro nell'azione della magistratura per l'esistenza di rilievi penali, quali conseguenze hanno avuto sul piano amministrativo e disciplinare. Spieghi infine cosa ha fatto in concreto la sua Commissione per accertare la fondatezza dei presunti casi di malasanità e renda noto quali iniziative di sua competenza sono state poste in essere per contrastare cause e responsabilità di eventuali errori sanitari nelle strutture pubbliche e private».
Secondo l'assessore «ancora una volta il presidente Orlando da' un'informazione istituzionalmente non corretta che rischia di alzare polveroni mediatici, ledendo il principio della lealtà istituzionale: questa volta, nel riproporre una classifica sulla quale già l'anno scorso eravamo intervenuti per sottolinearne l'incongruità scientifica e metodologica, ha avuto almeno l'accortezza di parlare di 'presunti' casi di malasanità. Su questo modo di agire, è bene ricordarlo, già la Conferenza Stato-Regioni era intervenuta con fermezza contestando la metodologia seguita dalla Commissione d'inchiesta e sottolineando il pericolo di 'allarme sociale' provocato da simili esternazioni».
«Nessuno discute la passione con cui il presidente Orlando lavora per contribuire al miglioramento del sistema sanitario nazionale, ma bisogna comprendere che certe affermazioni spesso non supportate da riscontri - conclude Russo - hanno l'unico risultato di incrinare sempre più il rapporto di fiducia tra i cittadini e i medici».

Commissione d'inchiesta: Su malasanità semplice monitoraggio - «I dati diffusi non costituiscono un rapporto organico ma un semplice monitoraggio dell'archivio curato, a garanzia di riservatezza per ragioni di privacy, dal Nucleo della Guardia di Finanza». È quanto precisa in una nota l'ufficio stampa della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, in merito ai dati sui presunti casi di malasanità in Italia.
«I predetti dati fanno riferimento, come già specificato, a casi di presunti errori sanitari e presunte criticità oggetto di esame da parte della Commissione stessa, che - precisa la nota - opera sulla base di notizie di malasanità, in particolare di quelle oggetto di inchieste giudiziarie, o sulla base di denunce dei cittadini accompagnate da relazione tecnica redatta da medico o legale di fiducia».
«Sugli esiti delle indagini svolte, la Commissione riferirà con relazione conclusiva alla Camera dei Deputati, segnalando errori, danni erariali, sprechi, abusi nonchè connesse responsabilità, anomalie funzionali e organizzative», conclude l'ufficio stampa.