Senato, ok unanime allo Statuto delle imprese
Ok anche all'odg per la compensazione dei crediti delle imprese verso la Pubblica Amministrazione. Confcommercio: «Passaggio politicamente importante». Confartigianato: «Ora rapido ok della Camera». CNA: «Buona notizia»
ROMA - Il Senato ha approvato questa mattina lo Statuto delle imprese. il ddl passa ora all'esame della Camera dei Deputati. Secondo la senatrice del Pdl Simona Vicari, «il voto di oggi conferma l'attenzione della politica per il settore delle Piccole e Medie imprese».
«Attraverso lo Statuto delle imprese - ha spiegato la senatrice - si vuole fornire una prima risposta immediata alle istanze delle aziende in un periodo di forte crisi. In questo senso la normativa si snoda lungo tre importanti punti: la semplificazione delle procedure per l'avvio delle attività di impresa con l'obiettivo di aprire un'attività imprenditoriale in un solo giorno; risolvere il problema dei ritardati pagamenti tra imprese e tra imprese e pubblica amministrazione che da sempre rappresenta uno dei limiti allo sviluppo del settore; infine facilitazioni nell'accesso al credito, premiando la progettualità rispetto alle garanzie. Rilanciare le Pmi è fondamentale per la nostra economia e per impostare la ripresa e per questo sono necessari strumenti che favoriscano tutto questo».
L'Aula di Palazzo Madama, ha sottolineato il senatore del Pd Raffaele Ranucci, ha approvato anche un ordine del giorno sul «fenomeno dei ritardati pagamenti della Pubblica amministrazione alle imprese». L'ordine del giorno, sottoscritto anche dal Terzo Polo, impegna il governo «a valutare che i crediti certificati vantati dalle imprese nei confronti del comune, della provincia e della regione ove è ubicata la sede legale, qualora non riscossi, possano essere compensati, anche parzialmente, nel periodo d'imposta successivo a quello di ritardato pagamento, con i debiti erariali dovuti, rispettivamente, nei confronti di ciascuno dei predetti enti pubblici e che tale compensazione possa essere perfezionata con accordo transattivo tra le parti, previo accertamento della regolarità dei versamenti tributari e contributivi dall'impresa nei confronti dello Stato e degli altri enti pubblici».
Secondo la senatrice dell'Idv Patrizia Bugnano, capogruppo in Commissione Industria al Senato, «noi dell'opposizone abbiamo votato a favore dello Statuto delle imprese ma con molte riserve, siamo sempre pronti a fare la nostra parte per il bene del Paese ma il provvedimento è un'altra occasione mancata da parte del Governo: bisogna passare dalle parole ai fatti, serve una politica di interventi strutturali a sostegno delle imprese».
Secondo il senatore della Lega Nord Luciano Cagnin, capogruppo in commissione attività produttive di Palazzo Madama, «la normativa che abbiamo approvato stabilisce i diritti fondamentali delle imprese, definendone lo status giuridico, con particolare riferimento alle micro, piccole e medie imprese, disciplinando i rapporti con le istituzioni e le pubbliche amministrazioni ed attribuendo incentivi ed agevolazioni anche di carattere fiscale, in ossequio alle indicazioni contenute nello Small Business Act adottato dall'Unione Europea».
Confcommercio: «Passaggio politicamente importante» - «Consideriamo l'approvazione da parte del Senato dello Statuto delle Imprese un passaggio politicamente importante per la concreta attuazione, nel nostro Paese, di quel pensare anzitutto in piccolo, che, come è noto, costituisce il principio fondante dello Small Business Act, cioè della strategia europea per le Pmi». E' il commento di Francesco Rivolta, direttore generale di Confcommercio, dopo il passaggio al Senato dello Statuto per le Imprese. In Italia, prosegue , «micro, piccole e medie imprese costituiscono larghissima parte del tessuto produttivo. Riconoscere la necessità di politiche ad esse dedicate significa accompagnarne l'impegno quotidiano per la costruzione di sviluppo ed occupazione e stimolarne la crescita».
«Vanno dunque - aggiunge Rivolta - nella giusta direzione le previsioni dello Statuto volte a semplificare il rapporto di queste imprese con le pubbliche amministrazioni, anche attraverso la valutazione d'impatto d'iniziative legislative e regolamentari e a favorirne l'accesso ad incentivi ed appalti. amministrazioni. E' importante, inoltre, l'istituzione della figura del Garante per le micro, piccole e medie imprese e della legge annuale ad esse dedicate».
«Un buon punto di partenza - conclude il Dg di Confcommercio - per quanto resta ancora da fare: a partire da un più agevole accesso al credito e dall'accelerazione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni, questione purtroppo espunta dal testo approvato».
Confartigianato: «Ora rapido ok della Camera» - Dopo oltre un anno di attesa in Senato, serve una rapida approvazione definitiva dello statuto delle imprese perché gli imprenditori possano finalmente toccare con mano gli effetti del provvedimento. Lo afferma il presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, che si augura che non accada anche allo Statuto «la sorte di altre normative, come ad esempio quello sulla tutela del made in Italy che, approvate all'unanimità dopo un lungo parcheggio in Parlamento, non sono mai entrate in vigore».
«Confartigianato - sottolinea Guerrini - ha fortemente sollecitato le disposizioni contenute nello Statuto e, fin dall'inizio, ha fornito un contributo di proposte a Raffaello Vignali, primo firmatario dello Statuto delle imprese. Proprio per questo ne vogliamo vedere immediatamente i risultati concreti. Ad esempio nella regolamentazione che anticipa la direttiva europea in tema di ritardi di pagamento. I nostri imprenditori hanno aspettato anche troppo: vogliono essere certi che trascorsi 30 o 60 giorni scatteranno sanzioni e indagini dell'Antitrust per la Pubblica Amministrazione e per i privati cattivi pagatori.
E altrettanto fondamentale, per Guerrini, «attuare al più presto il principio fissato dallo Statuto sulla proporzionalità nell'introduzione di nuovi adempimenti in base alla dimensione e al settore merceologico dell'impresa».
«I tempi lunghi della politica - conclude Guerrini - non compromettano l'efficacia di disposizioni rivoluzionarie che finalmente riconoscono il ruolo economico e sociale delle micro e piccole imprese che rappresentano il 94,7% delle imprese italiane, il 58,5% della forza lavoro e contribuiscono per il 60% alla ricchezza prodotta nel Paese».
CNA: «Buona notizia» - «Dopo mesi di stallo si è concluso il passaggio al Senato dello Statuto delle Imprese. Una buona notizia, senza dubbio. Ma ora più che mai è necessario accelerare l'iter alla Camera per il varo definitivo. Dobbiamo dare un segnale di fiducia a milioni di imprenditori». Lo ha dichiarato Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e delle Piccole e medie Imprese).
«Vogliamo sperare che l'approvazione del provvedimento da parte del Senato - ha aggiunto Silvestrini - rappresenti un primo segnale di discontinuità positiva nell'attenzione del Parlamento verso le imprese, e che questo funzioni da stimolo per adottare rapidamente tutte quelle misure necessarie per ridare fiato e fiducia all'economia e al lavoro».
«Molti, troppi provvedimenti, oltre allo Statuto delle Imprese, sono fermi in Parlamento. Un lusso che il Paese non può più permettersi. Occorre accelerare la loro approvazione, facendo leva su in rinnovato spirito di confronto e di dialogo fra le forze politiche, che metta in primo piano l'interesse generale.
La Cna saluta con favore il voto del Senato sullo Statuto che, pur rappresentando una cornice di principi e di indirizzi, contiene il riconoscimento del valore strategico delle piccole imprese nel sistema produttivo italiano, e sottolinea la volontà di favorirne la diffusione e il rafforzamento. Lo Statuto interviene, fra le altre cose, in materia di semplificazione burocratica, di appalti e di contrasto ai ritardi nei pagamenti.
Sono tutti spunti molto importanti - ha concluso Silvestrini - per cominciare a costruire un contesto legislativo più favorevole e più vicino ai bisogni di tantissimi piccoli imprenditori alle prese ogni giorno con mille difficoltà».