Rai: Rizzo Nervo e Van Straten: la Lei sperpera risorse
I consiglieri di minoranza contro la nomina di 3 condirettori
ROMA - Sulle nomine Rai siamo «all'autolottizzazione della maggioranza». Lo dichiarano i consiglieri Rai, Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten.
Superata ogni limite all'assalto della RAI - «Altro che spartizione lottizzatoria! Ormai siamo di fronte ad un vero e proprio marchettificio, all'autolottizzazione di una maggioranza assecondata consapevolmente dal direttore generale che pur di sopravvivere è disposto a qualsiasi compromesso», lo hanno affermato i due consiglieri di minoranza della Rai, Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten.
I consiglieri Rai di minoranza: la Lei predica rigore ma poi lottizza - «Mentre a parole il direttore generale predica rigore, mentre impiegati, tecnici ed operai si vedono negare il premio di produzione ed i dirigenti l'MBO, mentre dal 4 novembre dello scorso anno sono sospesi tutti gli interventi di politica retributiva e dei passaggi di livello, mentre conduttori, autori e professionisti non graditi vengono accompagnati alla porta, mentre da mesi ascoltiamo da parte della direzione generale severi richiami alla trasparenza e alla meritocrazia, la stessa direzione generale ha proposto oggi la nomina di ben tre condirettori giornalisti al Gr3, a Gr Parlamento e Rai Parlamento», premettono Rizzo Nervo e Van Straten.
Una pletora di nomine inutili - »Spieghi la dottoressa Lei – continuano i due consiglieri Rai- con quale coerenza e con quale credibilità, in una situazione aziendale difficilissima per la crisi degli ascolti e dei ricavi, da una lato predica austerità, lacrime e sangue e dall'altro chiede, ad esempio, per una redazione (quella di Gr Parlamento) che già conta 2 vicedirettori, 2 capi redattori, 3 vicecapiredattori, 1 caposervizio e 7 redattori ordinari di nominare un condirettore».
Nessuna logica organizzativa o professionale - »Così come vorremmo spiegato a quale logica organizzativa e professionale risponde la nomina a Rai Parlamento , redazione che già ha 3 vicedirettori, 1 caporedattore centrale, 5 capiredattori, 4 vice capiredattori, 3 capiservizio e 15 redattori ordinari, un condirettore con sede a Milano dove non vi è neanche una redazione. Crediamo - affermano- che la misura sia veramente colma. La Rai è un servizio pubblico determinante per la tenuta democratica e la crescita del Paese».
Spartizione selvaggia - «Non si può assistere inerti alla spartizione selvaggia delle sue spoglie –concludono i due onsigieri di minoranza- per questo rivolgiamo un appello accorato affinché le Istituzioni intervengano con urgenza per impedire che altri sfregi ed offese possano determinare il dissolvimento di quello che ancora oggi nonostante tutto è un grande patrimonio di competenze e di saperi da salvaguardare e non da distruggere».