24 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Il Presidente RAI attacca la maggioranza: «E’ un problema di lottizzazione»

Niente nomine, Garimberti si ribella

Slittano le direzioni di Rai3, Tg2, Rai Parlamento e Gr Parlamento. I consiglieri della maggioranza hanno fatto mancare il numero legale. L’opposizione: «è da irresponsabili». Marano: «Rai1 ha perso il 4,5 di ascolti, sentiamo i direttori»

ROMA - «Quella odierna del Cda rai è una scelta che indica come ragioni altre, o come suol dirsi le logiche della lottizzazione, siano più importanti di quelle che presiedono a una sana gestione di un'azienda. E' la stessa logica per la quale quando si critica la qualità o gli ascolti di un telegiornale o di un approfondimento immediatamente si alza il fuoco di sbarramento dei difensori politici d'ufficio. La Rai non può più permettersi di essere paralizzata da giochi e giochini di parte». Lo ha affermato il presidente della Rai, Paolo Garimberti.

I vertici dell’informazione ancora senza una guida - Sono rinviate le nomine all'ordine del giorno del Cda Rai di oggi. A quanto si apprende, i consiglieri di maggioranza sono usciti al momento del voto facendo mancare il numero legale. All'ordine del giorno figuravano le nomine per la Direzione di Raitre (era indicato Antonio Di Bella), Tg2 (Marcello Masi), Rai Parlamento (Gianni Scipione Rossi), Gr Parlamento (Giovanni Miele) e Rai Gold (Roberto Nepote).

Due candidati già giubilati la causa dello slittamento - Il rischio che il pacchetto di nomine slittasse era emerso già ieri, quando dalla maggioranza trapelava l'intenzione di non votare visto lo stop per altre due nomine (Giorgio Giovannetti e Simonetta Faverio condirettori di Rai Parlamento).

Paolo Garimberti: al centro del rinvio la lottizzazione - Il rinvio delle nomine oggi in Cda Rai risponde a logiche non aziendali, da lottizzazione. Lo dice il presidente, Paolo Garimberti.
«Ancora una volta purtroppo motivi esogeni hanno prevalso sull'interesse dell'Azienda. In un momento in cui - come è stato illustrato e documentato oggi in Cda dal Vicedirettore Generale Antonio Marano - c'è la necessità e l'urgenza di migliorare la competitività della Rai nel mercato televisivo è stata fatta una scelta di impedire le nomine di canali e testate prive di direttori nonostante il Direttore Generale avesse con coerenza confermato le sue proposte.

Marano: radio1 e Tg 1 perdono ascolti, sentiamo i Direttori - Il caso Tg1 e più in generale quello del calo di ascolti dell'intera rete. Temi affrontati, a quanto si apprende, nel Cda Rai di oggi, dove il vice direttore Antonio Marano ha fornito i dati relativi all'andamento di reti e Tg. Dai quali emergerebbe, per Raiuno, una perdita di circa 4-5 punti rispetto all'anno scorso. E a fronte dei quali l'opposizione avrebbe ribadito la richiesta di un cambio di squadra, dunque di direzione di rete e Tg1. In Cda, sempre a quanto si è appreso, il Dg avrebbe avanzato la proposta di ascoltare i direttori di rete e testata, in primis Mauro Mazza e Augusto Minzolini.

I consiglieri di minoranza Rai: atto da irresponsabili - «Irresponsabile: non troviamo aggettivazione diversa per definire il comportamento dei consiglieri che facendo venir meno il numero legale hanno impedito che venissero nominati i direttori di Rai3, TG2, Rai parlamento e Gr Parlamento. Nonostante il delicatissimo momento che l'azienda sta vivendo per la crisi di ascolti e di ricavi sulle nomine continuano a prevalere piccoli interessi personali e di parte». Lo dichiarano i consiglieri di minoranza Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Rodolfo De Laurentiis.

Volevano i condirettori anche nelle piccole testate - «E' bene far sapere all'opinione pubblica - proseguono - che questa volta è stata fatta la scelta di lasciare quattro importanti direzioni vacanti soltanto perché non è stata condivisa la pretesa di nominare per la prima volta condirettori a Gr Parlamento e Rai parlamento, testate importanti ma con un numero di redattori (rispettivamente 20 e 30 unità) che non giustifica assolutamente una così rilevante modifica organizzativa. Abbiamo da tempo espresso preoccupazioni sul futuro dell'azienda e dopo l'andamento degli ultimi due consigli di amministrazione non possiamo che lanciare un vero e proprio allarme».