25 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Costi della Politica

Dal Senato nuovi tagli, spese ridotte di circa 6 milioni

Nuove e ulteriori misure di contenimento dei costi del Senato della Repubblica. Polemica Idv-Pdl sui vitalizi dei Senatori

ROMA - «Nuove e ulteriori misure di contenimento dei costi del Senato della Repubblica» sono state adottate dal Consiglio di Presidenza, che ieri sera si è riunito ieri sera al termine dei lavori dell'Aula. Un intervento di cui stamattina ha riferito all'assemblea di palazzo Madama il presidente Renato Schifani, alla ripresa dei lavori sul documento economico finanziario. «Le spese relative all'esercizio 2011 verranno ulteriormente ridotte per un valore di circa 6 milioni di euro, pari all'1% rispetto al 2010», viene spiegato.
«Nuove misure - si riferisce ancora dal Senato - consolideranno il trend di riduzione della spesa in misura del -1,5% nel 2012, del -3,5% nel 2013 e del -6% nel 2014, calcolati sui valori dell'esercizio 2010».

Polemica Idv-Pdl sui vitalizi dei senatori - Polemica al Senato tra l'Idv e il Pdl sui vitalizi dei parlamentari, in coincidenza con la discussione in aula sul bilancio interno di palazzo Madama. «Ogni tentativo di ridurre i costi della politica - ha affermato Felice Belisario, presidente dei senatori dipietristi - viene sistematicamente ignorato dalla casta. L'intero gruppo dell'Italia dei Valori ha presentato, in sede di discussione del bilancio del Senato, un ordine del giorno sull'abrogazione dei vitalizi presenti e passati che il presidente Schifani ha giudicato inammissibile perché in contrasto con i principi generali dell'ordinamento».

Per il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario, «si tratta di un gesto di straordinaria incoerenza politica e di insopportabile prevaricazione perché lo stesso presidente Schifani, durante la discussione del bilancio dello scorso anno, giudicò ammissibile un ordine del giorno del tutto identico, persino nelle virgole (odg G17, respinto dal Senato il 21 settembre del 2010), e da allora i principi generali dell'ordinamento non mi risultano essere cambiati. La verità - ha concluso Belisario - è che la casta ha paura di esprimere con un voto il mantenimento di un odioso privilegio e preferisce nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. E questo non sta bene per il presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, che non ha voluto nemmeno rispondere alle giuste rimostranze in Aula dell'Italia dei Valori».

A Belisario ha replicato in una nota uno dei vicepresidenti del gruppo Pdl al Senato, Francesco Casoli, a giudizio del quale «il presidente Schifani si è sempre distinto per la serietà e il rigore con i quali ha affrontato i tagli al bilancio interno. Niente a che vedere con l'aria fritta di Belisario e compagni che da un lato vorrebbero stravolgere i principi generali dell'ordinamento e dall'altro si astengono quando il Senato decide concretamente nuovi tagli per ulteriori 6 milioni alle spese di bilancio».
«Basta questa semplice considerazione - ha concluso l'esponente azzurro - per far capire che l'incoerenza e la demagogia a buon mercato stanno sempre della stessa parte: quella di Belisario e compagni».