20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Politica & Giustizia

Palma: Massimo dialogo, ma impossibile se uno è sordo

Il Ministro Guardasigilli: «Avanti sulle intercettazioni, nuovo pacchetto carceri entro settembre»

ROMA - Il neoguardasigilli Francesco Nitto Palma riferisce di aver incontrato oggi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per «chiedere il suo conforto sulla mia azione di Governo della Giustizia» che sarà improntata al «massimo di dialogo possibile» con ogni interlocutore che fa parte del sistema giustizia e «dichiarandomi fin da ora disponibile anche a cambiare le mie posizioni, se mi si dimostra che sono idee sbagliata» ma alla condizione indispensabile di una reciproca disponibilità all'ascolto.

«Io non sono sordo» - «Il dialogo - ha sottolineato il ministro della Giustizia in una intervista al Tg5 Mediaset - deve essere reciproco. Io non sono sordo e di certo non lo sarò. Vorrei che anche gli altri non si mostrassero sordi». Con un richiamo alla sobrietà per le toghe. «Il protagonismo - ha affermato l'ex pm Palma- non giova alle carriere. Alle carriere giova l'efficienza e la riservatezza...«

Legge sulle intercettazioni ed emergenza carceri sono fra le priorità del nuovo ministro. «Si dovrà intervenire - ha detto Nitto Palma sulle intercettazioni- e, per quanto mi compete intendo muovere il percorso delle proposte che giacciono alla Camera. Alcune anomalie, come prima la trascrizione e poi la pubblicazione di telefonate non particolarmente rilevanti, credo siano riconosciute da tutti». E dunque «si dovrà trovare in fatto un punto di equilibrato giusto- ha sottolineato il Guardasigilli- fra l'uso dello strumento investigativo e il diritto alla riservatezza di tutti che è costituzionalmente garantito».
Quanto alle carceri e alla iniziativa di protesta di Marco Pannella, «Pannella «indica alla responsabilità politica - ha affermato Palma- un problema vero e importante». Ed io «mi auguro da qui a settembre di mettere in campo un pacchetto che ci possa consentire diminuire la popolazione carceraria e rendere davvero umane le condizioni di vita nelle carceri».