20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Parla il nuovo Ministro

Nitto Palma: E' finito il tempo dello scontro

Il neo Guardasigilli: «Subito una legge per le toghe che si candidano»

ROMA - All'indomani della sua nomina a ministro della Giustizia e nel giorno del suo giuramento, il neo guardasigilli Francesco Nitto Palma spiega in una intervista alla Stampa lo spirito con cui vuole assolvere il suo mandato: «E' finito il tempo dello scontro. Troviamo insieme una via d'uscita per superare la crisi della giustizia. Certo è fisiologico il contrasto tra centrodestra e centrosinistra sulle scelte politiche, quello che conta è che alla fine rispettino la Costituzione e rispondano a una esigenza di amministrare la giustizia. Se così sarà i magistrati non potranno che essere d'accordo, giacché come è noto, non rappresentano la politica in questo paese».

Secondo Palma «il problema del magistrato in politica deve essere risolto definitivamente con la legge. E' un tema che sta a cuore anche al capo dello Stato che ne ha parlato all'incontro con gli uditori giudiziari. Una legge che stabilisca i percorsi di ingresso in rapporto ai collegi elettorali dove il candidato ha esercitato la sua attività di magistrato, sia per quanto riguarda il rientro in magistratura dopo l'esperienza politica».

Quanto allo scontro tra toghe e politica, il neo guardasigilli promette: «Mi impegno, un minuto dopo aver giurato nelle mani del capo dello Stato, ad allentare la tensione, ad avere un dialogo chiaro con l'opposizione politica e principalmente con la magistratura e l'avvocatura. Il mio obiettivo è varare le riforme che rispondano al principio costituzionale del giusto processo, che puntino a velocizzare i processi nel rispetto di tutte le parti». E sulla norma in discussione al Senato del 'processo lungo' che favorirebbe il premier Silvio Berlusconi, Palma dice: «Nessuno è depositario della verità e nessuno può fare lezioni di moralità. Se mi convinceranno che una legge è sbagliata, che non risponde ai principi costituzionali, che non è funzionale all'efficienza del servizio giustizia, mi pronuncerò contro quella legge». Gli avvocati del Cavaliere? «Io posso sentire chiunque, alla fine decido nell'interesse del paese».