Bossi in campo: Maroni bravo ragazzo, il Governo va avanti
Le Opposizioni bocciano l'idea di Fini: «No al Governo con il Ministro degli Interni»
ROMA - Roberto Maroni ha negato informalmente di voler far cadere il governo. Umberto Bossi, fidandosi di 'Bobo', in un comizio serale nel comasco ha ostentato sicurezza e sul 'suo' ministro dell'Interno ha messo la mano sul fuoco: «E' un bravo ragazzo, non fa stupidate». Un modo per blindare a parole l'esecutivo, tanto che il senatùr si è spinto a promettere: «Il governo va avanti, non c'è nessun problema». Un lavoro da portare avanti con «strategia» e avvalendosi del supporto di Giulio Tremonti: «Per fortuna è stimato, altrimenti saremmo finiti senza i soldi che arrivano dai titoli di Stato».
Tutti gli occhi restano puntati proprio sul ministro leghista. Ieri Gianfranco Fini, in un'intervista a Repubblica, aveva tirato in ballo proprio Maroni come possibile guida di un esecutivo senza Silvio Berlusconi. Per superare il governo «confuso e paralizzato» che passeggia sull'orlo del «baratro», Fini ha lanciato un esecutivo con un programma ben definito: la ripresa economica e la riforma elettorale. La leadership può essere affidata «anche» a un leghista come Maroni. Ipotesi bocciata in modo «bipartisan», tanto dal centrodestra, quanto dal Pd.
Per i democratici è il vice-segretario Enrico Letta a frenare: «Qualunque altro governo è sicuramente meglio dell'attuale, ma è chiaro che il Pd non appoggerà in nessun modo un esecutivo guidato da un esponente politico di questo governo. Il Pd non appoggerebbe in nessun modo un governo Maroni». Del tutto negativa, come prevedibile, la reazione del Pdl: Fini mostra uno «spregiudicato tatticismo», proponendo un nuovo Governo sostenuto anche da «Terzo polo» e Pd, ha subito replicato il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto.