12 ottobre 2025
Aggiornato 08:30
Giornalismo & Censura

Vignette e vilipendi: Belpietro, l'Aduc ti difende

Il Direttore di «Libero» indagato per il reato di offesa all’onore ed al prestigio del Presidente della Repubblica

FIRENZE - E’ notizia di questi giorni quella che vede il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, indagato per il reato di offesa all’onore ed al prestigio del Presidente della Repubblica. I reati di opinione, tra quelli presenti nel nostro codice penale fascista, sono tra i più perniciosi che possano essere previsti.

Azionare la macchina del processo penale (che per antonomasia e’ il luogo di massima tutela dell’interesse pubblico) per ciò che si dice. Sta a significare rimproverare una persona per ciò che pensa. Sanzionare qualcuno per quello che ha detto indica sostanzialmente l’intento di orientare il suo pensiero verso altri lidi. «Hai detto una cosa sbagliata e ti punisco così che tu possa risultare da esempio per gli altri e la punizione che t’infliggo ti porti a non ripetere più quello che hai fatto». E’ questo il messaggio che ci manda lo Stato punendoci per i reati d’opinione. E la libertà d’espressione? E l art. 21 della Costituzione? Può essere compito dello Stato punire qualcuno per ciò che pensa? Sarebbe meglio che lo Stato mettesse tutti i cittadini nelle condizioni di avere gli strumenti per comprendere se quello che si dice e’ giusto o sbagliato. In sostanza fare in modo che sia il cittadino/consumatore a scegliere sul mercato dell’informazione a quale voce dare ascolto o meno. L’Aduc e’ da sempre impegnata nella battaglia per la libertà d’espressione e offre a Belpietro la disponibilità a difenderlo in quel pernicioso procedimento che potrebbe dover affrontare per quanto e’ stato pubblicato su suo giornale. Nel frattempo, non ci resta che notare come divenga sempre più evidente la necessità di un’abrogazione di questo genere di reati.

Qui il nostro canale sulla censura: http://avvertenze.aduc.it/censura/

Alessandro Gallucci, legale Aduc