28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Governo | Tensioni nella Maggioranza

Alemanno: «E' ora di dire basta ai ricatti della Lega»

Per il sindaco di Roma il governo non deve temere nulla dal Carroccio: «Le minacce di Bossi sono solo un bluff»

ROMA - «Una cosa deve essere chiara: per governare bisogna dire basta ai ricatti, rilanciando piuttosto un'azione riformista che approdi a cose concrete. Oggi la Lega blocca l'abolizione delle province e pretende invece lo spostamento dei ministeri, un modo propagandistico di dare fastidio a Roma e sulle spalle di Roma cercare magari di raggranellare qualche voto, ma così non funziona più, in un contesto in cui il Paese ha bisogno di ben altro». Lo ha affermato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

ALEMANNO: SE BOSSI VOLEVA LA CRISI L’AVREBBE APERTA A PONTIDA - «La Lega – ha aggiunto Alemanno -viene da alcuni insuccessi elettorali che ha cercato di mascherare con sparate propagandistiche. Io credo che abbia usato l'arma del bluff, perché se Bossi voleva far cadere il governo l'avrebbe già fatto a Pontida».

DICO BASTA AL BRACCIO DI FERRO CON LA LEGA - Alemanno, da mesi in conflitto con il Carroccio, ha spiegato: «Penso che questo braccio di ferro abbia fatto riflettere un po' tutti e ora dobbiamo guardare avanti, riprendendo una forte iniziativa politica e le riforme in cantiere, quella del Fisco e quella che fa capo ai disegni di riforma costituzionali, concentrandosi sul varo del secondo decreto attuativo di Roma Capitale, in modo da dare a questa città i poteri legislativi e le competenze che sono necessarie ai suoi compiti.

BISOGNA RIFORMARE LA LEGGE ELETTORALE - «Inoltre, dopo le elezioni a Milano e Napoli, molte voci si sono levate chiedendo una ristrutturazione organizzativa del partito con le primarie, una diversa legge elettorale al fine di realizzare un modo più partecipativo di fare politica. Gli insuccessi elettorali - ha concluso - sono un campanello d'allarme molto forte: chi li sottovaluta non compie un esame corretto della realtà. Per tornare a vincere bisogna operare un forte rilancio che può partire proprio da Roma».