Il Cardinale Sepe: La città ancora umiliata e tradita
La riflessione dell'arcivescovo della città partenopea: «Vicenda intollerabile, sconfitta senza fine che riguarda tutti»
NAPOLI - «Delusione e amarezza. Napoli ancora umiliata e tradita nella sua dignità, nelle sue attese e soprattutto nei suoi diritti». Così il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo della città partenopea in una riflessione circa l'emergenza rifiuti che, da mesi, sta attanagliando il capoluogo campano.
«VICENDA INTOLLERABILE» - «Di fronte al dramma che continua a vivere la nostra città, come pure parte della provincia, ogni parola appare ormai fuori posto. I rifiuti nelle strade sono - ha detto il presule - la tragica eloquenza di una situazione intollerabile non solo da oggi, ma dal momento stesso in cui si è originata. Quella che da troppo tempo viene definita emergenza è, in realtà, il segno di una sconfitta senza fine che riguarda tutti, ma che oggi rischia di abbattersi come un colpo mortale su una Napoli già duramente provata su altri versanti».
«Basta - ha detto - con misure che non risolvono. Basta con gli attendismi. Basta anche con le distinzioni e gli scambi di accuse che, in questo momento, servono solo ad allontanare la soluzione del problema».
«La triste vicenda dei rifiuti di Napoli è - ha aggiunto il presule - questione morale per tutti, prima ancora di essere responsabilità di alcuni o di una comunità. Di fronte a chi continua a rifugiarsi nei propri egoismi e non riesce a liberarsi da visioni settarie della realtà, non ci può essere risposta».
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