28 marzo 2024
Aggiornato 21:30
Verifica della maggioranza

Le opposizioni escludono la sfiducia ma non voto su documento

Si decide domattina in Senato, con la «conta» si rischia l'effetto boomerang

ROMA - Mancano meno di 24 ore all'avvio della verifica di maggioranza chiesta oltre un mese fa dal Quirinale e al Senato la situazione è tutta in divenire. Domani alle 16 il premier Silvio Berlusconi si presenterà davanti all'aula di Palazzo Madama e, al momento, le opposizioni stanno ancora valutando l'opportunità di presentare un documento su cui poi chiedere un voto. Se la mozione di sfiducia sembra esclusa non vi sono certezze neppure su mozioni di ordine diverso. La domanda, che rimbalza dall'Idv al Pd fino all'Udc è infatti una: conviene andare a un voto che Berlusconi, con i numeri che la maggioranza ha al Senato, potrebbe superare agevolmente? la preoccupazione, insomma, è scongiurare l'effetto «boomerang».

LINEA COMUNE PER PD E IDV? - Se l'Udc ha già scelto di non presentare alcun documento per Partito democratico e Italia dei valori tutto si deciderà domani mattina. Alle 11 si terrà la riunione del gruppo Pd al Senato nella quale si farà il punto della situazione dopo un aggiornamento, non è chiaro se personalmente o con contatti telefonici, con il segretario Pier Luigi Bersani. Nell'Idv, che alla Camera ha presentato due documenti su missioni all'estero e spostamento dei ministeri al nord per mettere in difficoltà il governo, si è ragionato per tutta la giornata sul da farsi, mantenendo contatti con il Partito democratico. L'idea è infatti quella di adottare una linea comune.

«CONTA» ALLA CAMERA - In un primo momento si era valutata l'opportunità di presentare un documento nel quale collegare l'allargamento della maggioranza, con nuovi posti da sottosegretario, al ventilato spostamento al nord di alcuni ministeri in modo da far cadere in contraddizione il governo. Ma poi si è ragionato sul fatto che i numeri che la maggioranza ha al Senato sono talmente ampi che è meglio puntare ad andare alla «conta» alla Camera. Resta da considerare, al di là dei calcoli numerici, l'opportunità politica di presentare mozioni o simili. Niente è deciso ma per ora il Senato potrebbero essere teatro solo di dichiarazioni politiche da parte dell'opposizione senza chiedere una verifica sui numeri che potrebbe ritorcersi contro. Il dubbio sarà svelato solo domani in tarda mattinata, a poche ore dall'arrivo del premier a Palazzo Madama.