2 maggio 2024
Aggiornato 18:30
Incontro sulla «Questione meridionale»

Schifani: Il Sud dica no alla corruzione, mafie e clientele

Il Presidente del Senato: «Se non cresce il meridione non cresce l'intero paese»

ROMA - Il «riscatto» del Sud «deve passare attraverso una presa di coscienza degli uomini e delle donne del Meridione, che dovranno essere capaci di opporre un no deciso alla corruzione, al degrado, all'assistenzialismo clientelare, alla criminalità organizzata» e attraverso «un processo di sostanziale rigenerazione delle classi dirigenti locali». Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, intervenendo all'incontro sulla Questione meridionale, nell'ambito dei seminari «Politica e istituzioni attraverso 150 anni di Storia d'Italia», nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani.

«Per un effettivo recupero dell'efficienza della spesa pubblica e della ritrovata credibilità delle classi dirigenti locali - ha sottolineato la seconda carica dello Stato - sarà necessario un processo di sostanziale rigenerazione delle classi dirigenti locali. Si impone un passo che allontani il Mezzogiorno dalle politiche assistenziali e redistributive e lo avvicini invece allo sviluppo vero e duraturo: un Mezzogiorno rigenerato nelle classi dirigenti avrebbe titolo a porre allo Stato alcune richieste irrinunciabili».

«Ma alla base di questo grande 'patto' - ha osservato Schifani - Stato e Regioni meridionali sono chiamati a porre la imprescindibile necessità di riscatto delle popolazioni locali. Un riscatto che deve passare attraverso una presa di coscienza degli uomini e delle donne del Meridione, che dovranno essere capaci di opporre un no deciso alla corruzione, al degrado, all'assistenzialismo clientelare, alla criminalità organizzata. Soltanto attraverso una vera sinergia tra classe dirigente e amministrati, accompagnata da una politica di responsabilità, trasparenza e legalità, il Mezzogiorno potrà riuscire a colmare ritardi, debolezze, obiettive differenze che lo rendono diverso rispetto alle altre parti d'Italia. E' un tragitto non agevole che esige chiarezza, volontà di fare e non quella di attendere e restare a guardare. Il Sud deve rimboccarsi le maniche».

«La questione meridionale - ha concluso Schifani - non riguarda solo il sud, ma la tenuta complessiva dell'intera Italia in Europa e nel mondo. I risultati positivi che si riusciranno ad ottenere andranno a beneficio dell'intera Nazione. Questo è il principio fondamentale di ogni politica economica. Se non cresce il Sud, non cresce l'intero paese. Rendiamocene conto e ognuno faccia la propria parte».