12 ottobre 2025
Aggiornato 23:30
Il Capo dello Stato condanna «pericolose esasperazioni e degenerazioni»

Napolitano: nelle polemiche sulla giustizia si sta superando il limite

Il Colle definisce «provocazione ignobile» i manifesti di Milano

ROMA - Napolitano definisce «provocazione ignobile» i manifesti affissi a Milano che accostano alle Br le toghe meneghine.
«Nelle contrapposizioni politiche ed elettorali, e in particolare nelle polemiche sulla giustizia, si sta toccando il limite oltre il quale possono insorgere le più pericolose esasperazioni e degenerazioni». Lo ha scritto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una lettera al Vicepresidente del Csm Michele Viett, ricordando «il mio costante richiamo al senso della misura e della responsabilità da parte di tutti».

VIETTI: IL PROCESSO BREVE E’ SOLO UNA «PRESCRIZIONE BREVE»  - «Non si può dire che si sta facendo il processo breve, quando si sta facendo la prescrizione breve». Bisogna usare le parole per quel che significano» e «ognuno se ne assuma la responsabilità». Lo ha affermato il presidente del Csm, Michele Vietti, durante una conferenza all'Università degli studi di Firenze, sottolineando come non sia vero che le riforme in corso produrranno «l'accelerazione del processo breve».

L’AUTONOMIA DELLA MAGISTRATURA NON PUÒ NON ESSERE POLITICA - «C'è una connotazione fortemente politica della discussione sull'autonomia del potere giudiziario -ha spiegato- perché attiene al sistema dei rapporti tra i poteri dello Stato, e inevitabilmente il suo assetto porta con sé un giudizio di relazione rispetto al potere esecutivo e quello legislativo, dunque comporta inevitabilmente una valutazione politica sulla modalità in cui questi assetti configurarsi», ha affermato Michele Vietti.

RITENERE CHE SIA SOLO QUESTIONE TECNICA E’ IPOCRISIA - Qualunque discussione sull'autonomia della magistratura è necessariamente «politica» e sarebbe «ipocrita» ritenere che la questione sia solo «tecnica», ha precisato il presidente del Csm, Michele Vietti, durante una conferenza all'Università di Firenze.
Il presidente del Csm ha quindi sottolineato che vi è una conseguenza diretta di come è organizzata la magistratura sul «servizio giustizia», perché «è attraverso la giurisdizione che i diritti sanciti in astratto dalla Costituzione trovano la loro attuazione concreta». E' questo «il nodo centrale del dibattito che ruota intorno all'autonomia e all'indipendenza della magistratura», un dibattito che prosegue da circa trent'anni.