19 aprile 2024
Aggiornato 07:30
La rivincita dei rifiuti

Con dna urbano la storia della città nelle nuove lastre di stone italiana

MILANO - I rifiuti diventano preziosi e si prendono la loro rivincita sui materiali che per anni hanno dominato le catene produttive. È il caso di Dna Urbano, il nuovo progetto di Stone Italiana, la prima azienda al mondo ad aver investito sulla plasmabilità del quarzo, per il Salone internazionale del Mobile di Milano dal 12 aprile e il suo Fuori Salone: una lastra che mescola e amalgama la polvere di quarzo con il materiale di scarto raccolto dalle macchine che quotidianamente puliscono le strade delle città. Il risultato? Un prodotto ecologico, altamente innovativo, che nelle due diverse miscele di materiale è utilizzabile sia outdoor (drenante) che indoor (repellente), e che racchiude al suo interno la storia della città raccontata direttamente dalla strada: ecco la morte e risurrezione di un frammento di rame, di un chip, di un semino, di alcune schegge di vetro che diventano il Dna delle nuovissime lastre di Stone Italiana realizzate in collaborazione con CEM Ambiente Spa, azienda attiva in quarantanove comuni lombardi. «I rifiuti - dice Silvia Dalla Valle, responsabile del settore ricerca di Stone Italiana -hanno sette vite come i gatti. Oggi li raccogli, domani li ritrovi nel materiale d’arredo, nella piastrella di un pavimento o nel rivestimento delle aree pedonali. Dalla pulizia delle strade, che per anni ha portato in discarica cumuli di ghiaino inutilizzato, oggi rinasce quindi una «seconda» materia che fa bene all’ambiente e che consente un notevole risparmio economico». Secondo uno studio dell’Istituto per la ricerca sull’ambiente (Green Management), se solo si utilizzasse Dna Urbano per pavimentare le are pedonali d’Italia, pari a 20.531.580 metri quadrati, si potrebbe evitare di estrarre 821.263 tonnellate di materiale vergine risparmiando 100 euro a tonnellata per i costi da discarica e quindi più di 82 milioni di euro.

Con DNA Urbano, Stone Italiana continua il suo percorso sperimentale che fa di una forma artistica una responsabilità d’impresa, iniziato già con Arturo e Filippo Montanelli in occasione dell’ultima Biennale di Architettura di Venezia, quando, per il rivestimento del museo-installazione Off Leash di Arturo Montanelli e Velasco Vitali, era stato utilizzato il primo prototipo delle lastre outdoor, composte allora da un agglomerato di quarzo.
Dove. Fuorisalone: Showroom Stone Italiana via Degli Arcimboldi 5 ang. via Lupetta, Milano