Berlusconi irritato con l'Europa: ma i toni della Lega non aiutano
Per il Premier non è in discussione la permanenza in Europa
ROMA - La linea critica verso l'Unione europea è condivisa da tutti, nel governo. Ma certo, non è il tempo delle minacce, perché è giusto alzare la voce ma serve ricercare una soluzione politica. Silvio Berlusconi, in stretto contatto con diversi ministri, ha mostrato fastidio per il muro innalzato dall'Ue, «così davvero non va, ci lasciano soli di fronte all'emergenza». Ma non ha nascosto che far ricorso a certi toni non consente di avvicinare la soluzione del problema immigrazione. Anche perchè, ha ribadito Berlusconi, la permanenza dell'Italia nell'Ue non è in discussione.
FRATTINI - E d'altra parte anche Franco Frattini da tempo va spiegando che non si tratta di insistere sull'aspetto giuridico del problema, ma che è necessario puntare sull'iniziativa politica. E' convinzione del governo italiano che in questa fase sarebbe necessario convocare un Consiglio Ue straordinario e tentare la via diplomatica con Barroso. Altrimenti, meglio tentare la via delle intese bilaterali con i Paesi nordafricani, in modo da contenere i flussi migratori.
IMBARAZZO - Fra diversi esponenti dell'esecutivo, sponda Pdl, non si nasconde lo sconcerto per quanto sbandierato da Maroni e dalla Lega. I toni sono quelli da campagna elettorale, rileva un ministro pidiellino, ma certo «queste posizioni mettono in imbarazzo Berlusconi e non fanno piacere al capo dello Stato».