26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Immigrati

Frattini: Non è questione italo-francese, serve più UE

«L'Europa deve affrontare lo tsunami umano in arrivo dal sud»

ROMA - Quella dei migranti nordafricani "non è una questione italo-francese o franco-italiana, è una questione prettamente europea". Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri Franco Frattini intervistato da Europe 1, sottolineando che non accettare questa premessa equivale a "rimettere in discussione l'integrazione europea".

L'Italia, ha fatto notare il titolare della Farnesina, ha "sempre rispettato i principi dell'accordo di Schengen" e i "permessi di soggiorno temporanei" accordati agli immigrati tunisini "sono esattamente conformi a tali accordi". "Siamo pronti a rispettare le condizioni previste dall'accordo di Schengen, e tuttò ciò dimostra che la volontà europea e italiana è quella di chiedere più Europa, più impegno europeo" ha detto ancora Frattini.

"Quando ero commissario europeo (per la Giustizia, la Libertà e la Sicurezza nel periodo 2004-2008, ndr), all'epoca del grande flusso migratorio dal Senegal e dalle isole Canarie ero riuscito a mobilitare undici paesi dell'Unione Europea con la missione Frontex" ha ricordato il titolare della Farnesina, secondo cui l'attuale commissione può e "deve fare di più". Anche paesi come la Germania, secondo Frattini, potrebbero partecipare: "Perché no? - ha dichiarato - In quell'occasione la Germania partecipò con tre elicotteri".

L'Europa, è il ragionamento di Frattini "non può pensare di essere credibile sulla scena internazionale se non ci impegniamo a risolvere questo grande problema, questo 'tsunami umano' in arrivo dal sud". All'intervistatore che obiettava sul tono enfatico di questa definizione, il ministro ha replicato: "Sì uno tsunami, parliamo di migliaia e forse di decine, centinaia di migliaia che potrebbero arrivare".